Ogni tre giorni si respira velenoUn anno di Pm10 a Monza

Il Pm10 nel corso del 2011 ha fatto registrare nella sola Monza 122 giorni di superamento del limite di 50 microgrammi per metrocubo. Vuol dire che un giorno ogni tre il monzese respira smog. Letale per la salute. Ecco tutti i dati.
Ogni tre giorni si respira velenoUn anno di Pm10 a Monza

Monza – La Mongolia resta irraggiungibile: Ahwaz, la capitale, ha una concentrazione di 279 microgrammi di Pm10 per metro cubo. Monza si è fermata a 47 microgrammi. Un dato che basta e avanza per consegnare alla città di Teodolinda il secondo gradino del podio nella poco invidiabile classifica delle città più inquinate della Lombardia. Milano resta prima con 49,1 microgrammi per metro cubo. Poi, più staccate, le altre città della regione.

Grigio smog
– Che non sia stato un anno facile, il 2011 per Monza lo si evince abbastanza chiaramente dai dati disponibili sul sito di Arpa (l’agenzia regionale per l’ambiente): che riportano come a Monza la soglia limite giornaliera fissata dall’Unione europea di 50 microgrammi per metro cubo sia stata superata ben 122 volte nel corso dello scorso anno. Un ogni ogni tre in Brianza si respira smog. Il picco massimo lo si è registrato il 18 gennaio, con 168 microgrammi di Pm10, un dato tre volte superiore al consentito. La legge attuale parla chiaro: in un anno sono consentiti solo 35 giorni di superamento del valore-soglia di 50 microgrammi. Monza ha superato questa barriera l’8 febbraio scorso. I dati sa rebbero certamente peggiori se fossero già in vigore i nuovi limiti che si vorrebbero imporre a livello europeo che consentirebbero, in un anno, solo sette giorni di superamento del valore. Un’utopia.

In Brianza
– I dati di Monza di Monza sono confermati anche dalla centralina di Meda. Qui il Pm10 ha superato il valore limite ben 110 volte. Il picco è stato registrato, anche in questo caso, il 18 gennaio: 193 microgrammi per metro cubo. A Vimercate il Pm10 è schizzato alle stelle «solo» 87 volte, con una punta massima di 137 microgrammi. LA RICERCA Il grafico sopra parla chiaro. All’inizio e alla fine dell’anno a Monza non si respira. E in mezzo? In primavera e in estate la Brianza diventa un’isola felice? Non proprio. I livelli bassi di Pm10 non significano che il particolato non sia un rischio. Anzi, a testimoniarlo è un recente studio dell’università Bicocca di Milano. Tosca (acronimo per Tossicità del particolato atmosferico e marker molecolari di rischio) è stato un progetto multidisciplinare durato tre anni, da giugno 2008 a giugno 2011, che ha indagato la tossicità del particolato atmosferico (Pm) in am- biente urbano. Ne è emerso che le polveri sottili variano secondo le stagioni. Estate e inverno in particolare, hanno un ruolo importante negli effetti che il particolato ha sulla salute.

Il generale inverno
– L’esposizione alle polveri è risul- tata sempre più elevata nel periodo invernale. D’estate, però, aumentano i ricoveri per patologie respiratorie. Alle concentrazioni di Pm10 estivo, a causa della particolare composizione, corrisponde la tendenza a un aumento del numero di ricoveri ospedalieri per cause respiratorie, aumento che viene mi tigato dall’uso di farmaci prescritti per queste patologie. Questi sono i risultati emersi dall’indagine epidemiologica che ha analizzato i ricoveri per patologie respiratorie e cardiovascolari e le prescrizioni farmacologiche connesse a queste patologie.
Davide Perego