Nova Milanese: piazza Fedeli,comandano writer e vandali

Piazza Fedeli, col suo "castelletto", sempre più di dominio dei writers o di bande di ragazzi che ogni tanto provano anche ad appiccare qualche focolaio. Secchi i legni delle pensiline attorno alle quali si aggrovigliano i rami imponenti di un glicine.
Nova Milanese: piazza Fedeli,comandano writer e vandali

Nova Milanese – Sembra un fortino per il gioco dei bambini. In mattoni a vista. Una struttura senza dubbio originale per una piazza. Ricorda, o meglio: ricordava, un po’ le quinte teatrali. Ma ormai il suo utilizzo è riservato ad un’unica occasione all’anno: la drammatizzazione della via Crucis che si è svolta ieri sera. E’ questo l’unico momento in cui la piazza dedicata a Carlo Fedeli richiama un po’ di persone, anche diverse centinaia come ieri sera. Ma è un’occasione più unica che rara nell’arco dei 365 (o366) giorni all’anno. Tutto il resto è abbandono.

Pura desolazione tra pareti sempre più dominio dei writers locali o bande di ragazzi che ogni tanto provano anche ad appiccare qualche focolaio. Secchi i legni delle pensiline attorno alle quali si aggrovigliano i rami imponenti di un glicine che ormai non fiorirà più. Scrostata la pavimentazione in cemento che separa il fortino dal declivio della collinetta realizzata appositamente a suo tempo. Peccato. “Una volta veniva qui veniva organizzata anche la festa dei pescatori che durava almeno un paio di settimane- racconta un residente nell’unico palazzo che risulta in piazza Fedeli- o anche la festa della Polisportiva che creava un po’ di movimento. Noi siamo arrivati qui nel 1982 e la piazza non era ancora stata realizzata, ma risultavamo già domiciliati in piazza Fedeli. Sono anni che è abbandonata ormai”.

Illuminata da fari, a volte l’orologio, pare, vada in tilt. “E’ capitato qualche volta- prosegue il residente- che sia illuminata per tutto il giorno e la sera si trovi al buio”. Era il 25 aprile (non a caso) del 1987 quando venne inaugurata e dedicata a Carlo Fedeli, per tutti i novesi il “sindaco della Liberazione” e padre di Giorgio sindaco dal 1971 fino a metà degli anni ’80. “Ricordo che mio marito- spiega Donatella Gironi, moglie di Giorgio Fedel- era molto contento della dedicazione e apprezzava molto anche il progetto, senza dubbio originale per quei tempi. In tempi più recenti, invece, era molto amareggiato e deluso per lo stato di abbandono in cui era stata lasciata. Dopo la scomparsa di Giorgio, non è mancata la proposta di modificare l’intitolazione in piazza Carlo e Giorgio Fedeli, ma per lo stato in cui si trova, chissà se Giorgio Fedeli ne sarebbe contento”.
Giusy Taglia