Nobel e cioccolatoUna relazione c’è

Nobel e cioccolatoUna relazione c’è

C’è una correlazione diretta tra il consumo di cioccolata di un Paese e il numero di premi Nobel che riesce a produrre.

Lo afferma uno studio pubblicato dal prestigioso «New England Journal of Medicine», secondo cui il fenomeno potrebbe essere correlato proprio agli effetti di questo alimento sul cervello. Lo studio di Franz Messerli, esperto di ipertensione della Columbia University, ha esaminato il consumo di cioccolata pro capite in 23 Paesi del mondo, mettendolo in relazione con il numero di Nobel vinti.

Sorprendentemente dal grafico risultante è emersa una relazione diretta, in cui ad ogni aumento di 400 grammi della cioccolata consumata corrisponde un premio Nobel in più ogni dieci milioni di persone.

Al vertice della classifica c’è ovviamente la Svizzera, che ha quasi 12 chili di consumo annuo per abitante e un gran numero di laureati se paragonato alla popolazione. L’unica eccezione, sottolinea maliziosamente il ricercatore, è la Svezia, che con i suoi 6,4 chilogrammi dovrebbe avere 14 Nobel, e ne conta invece 32: «Forse c’è qualche favoritismo dell’Accademia – afferma Messerli – oppure gli svedesi sono particolarmente sensibili agli effetti positivi della cioccolata sul cervello».

Oltre al beneficio diretto sulla materia grigia, il ricercatore ipotizza anche la teoria inversa: «O forse è l’essere particolarmente intelligenti a stimolare il consumo, e non il contrario».

Sul fatto che il cioccolato faccia bene, faccia male o non abbia effetti rilevanti per la salute si discute comunque da moltissimi anni. Negli ultimi anni si è detto di tutto e sono stati condotti studi di diversa natura che hanno portato a conclusioni contrastanti. In particolare, per chi consumava quantità più elevate di cioccolato è emersa una riduzione del 37% del rischio di malattie cardiovascolari e del 29% di ictus, rispetto a quanto accadeva a chi era all’estremo opposto, cioè non era solito assumere quantità significative di cioccolato.

I flavonoidi contenuti nel cacao hanno azione vasoprotettrice perché inibiscono l’ossidazione del colesterolo LDL (quello «cattivo») e ritardano l’attivazione e l’aggregazione delle piastrine (coinvolte nella formazione di trombi). Inoltre hanno azione immuno-stimolante. Il cacao, grazie al contenuto in polifenoli, contribuisce a favorire il controllo della pressione arteriosa, normalizzandone i toni dovuti a fattori esterni (alimentazione, stress, eccetera).

Il cioccolato favorisce la concentrazione. Anche se in quantità ridotte rispetto ad altri prodotti alimentari quali tè o caffè, il cacao e il cioccolato contengono teobromina e caffeina, due metilxantine ad azione stimolante: la teobromina è presente in quantità 10 volte superiori alla caffeina (circa 400 mg in 100 g di cioccolato fondente). Entrambe le sostanze hanno un’attività sul sistema cardiovascolare, respiratorio e su quello nervoso centrale. Questo fa sì che, pur se assunto in quantitativi limitati, il cioccolato contribuisca a migliorare l’attività cerebrale e respiratoria.