Muggiò – Un sorpasso azzardato e poi il litigio finisce in tragedia. È un muggiorese il protagonista di un giorno di ordinaria follia ferragostana, che si è consumato a Milano venerdì 12 agosto: dopo una violenta lite Orazio Pennisi, 36 anni e residente in città, ha investito deliberatamente Samer El Daqoer, un libanese 34enne che vive a Como, e che attualmente si trova ancora in coma all’ospedale Niguarda di Milano.
Il dramma si è consumato in via Marco Bruti a Milano, dove le auto sono sopraggiunte dopo una serie di sorpassi. Sembra infatti che Pennisi, alla guida di una Renault, si sia irritato per la lentezza dell’auto che lo precedeva, un’Audi nera, che a sua volta seguiva una Porsche Cayenne – che un connazionale del libanese avrebbe dovuto vendere quel giorno a Milano – e che stavano viaggiando una dietro l’altra. Pennisi avrebbe, dapprima suonato a lungo il clacson, per poi sorpassare l’Audi. A quel punto le due auto si sono soprassate a vicenda un paio di volte, poi El Daqoer ha chiuso la Renault contro il marciapiede costringendola a fermarsi.
Immediatamente El Daqoer è uscito fuori dalla sua macchina e ha picchiato con violenza un pugno sul cofano della Renault di Pennisi, che a sua volta è uscito dall’auto: sono volati insulti, probabilmente oltre il limite. Prima di arrivare alle mani però, Pennisi è rientrato in macchina e ha cercato di scappare. Il libanese, tuttavia, non è rimasto piantato davanti a lui con aria minacciosa. Pennisi, interdetto al volante per qualche istante, ha poi perso la testa: ha premuto l’acceleratore e ha investito El Daqoer.
L’uomo ha provato disperatamente a salvarsi: si è aggrappato ai tergicristalli della Renault, ma inutilmente: la macchina lo ha trascinato per oltre cinquanta metri, e poi, si è fermata di colpo. A quel punto il libanese è stato sbalzato a terra e la sua testa ha battuto violentemente sulla strada. Immediatamente sono sopraggiunti i soccorsi, ma El Daqoer è entrato quasi subito in coma.
Trasportato all’ospedale Niguarda di Milano per un’emorragia intracranica, non ha mai ripreso conoscenza e, nonostante l’operazione, le sue condizioni cliniche sarebbero in seguito addirittura peggiorate. Pennisi, invece, è stato tratto in arresto dal comandante della polizia municipale di Milano, Tullio Mastrangelo e si trova attualmente nel carcere di San Vittore.
Luca Scarpetta