Muggiò: Panem, troppi debitiArriva concordato preventivo

Muggiò: Panem, troppi debitiArriva concordato preventivo

Muggiò La situazione finanziaria è peggiore del previsto, ma i presupposti per una ripresa dell’azienda ci sono comunque tutti. Il Gruppo Novelli ha chiesto il concordato preventivo per Panem, storica azienda di via Pavia acquisita la scorsa estate dal colosso di Terni, dopo una lunga trattativa.

Un analitico controllo dei bilanci ha fatto emergere un passivo probabilmente più ampio di quello che era apparso al momento dell’acquisto, tanto che molti dei dirigenti di Panem sarebbero stati licenziati. Così, per estinguere i debiti della precedente gestione, il Gruppo Novelli ha deciso di chiedere il concordato preventivo, uno strumento già utilizzato in città ad esempio da Officine Monzesi, che permetterebbe di concordare un piano di rientro dei debiti con i creditori, senza interrompere la produzione e perdere quote di mercato.

Un aspetto importante, questo, visto che Panem è il principale operatore italiano nel settore del pane fresco industriale e dei sostitutivi del pane, e dunque di crackers, fette biscottate e grissini. Inoltre produce e distribuisce circa 150 articoli a marchio Panem, Panitalia e Buralli negli stabilimenti di Muggiò e di Altopascio, in provincia di Lucca.

Il Gruppo Novelli, d’altra parte, è già una delle maggiori realtà del settore agroalimentare italiano, di cui fanno parte i marchi Ovito, Interpan, Spiga, Cantina Novelli, Saddler e PetFood. L’obiettivo di diventare «leader italiano nel settore del pane industriale» resta immutato, ma la strada sarà più impervia.
Luca Scarpetta