Muggiò, la Lega Nord all’attacco<Caro Zanantoni, così non va>

Muggiò, la Lega Nord all’attacco<Caro Zanantoni, così non va>

Muggiò Il direttivo provinciale della Lega Nord contro tutti. A partire dai «fantasiosi consiglieri comunali, altri in cerca di logorroica visibilità (Antonio Vendramin e Alberto Suppa del Pd?, ndr)», fino a «sindaci in libera uscita», con evidente riferimento a Pietro Zanantoni, senza tralasciare una critica piuttosto bizzarra alla stampa locale. Un mix reo di avere venduto il principio secondo cui la Lega ha agito, sulla questione del forno inceneritore della Bea di Desio, per «interessi clientelari del proprio partito».

Dopo quindici giorni, al contrario, arriva la posizione ufficiale della Lega che smentisce categoricamente le «diserzioni strategiche nei diversi consigli comunali», aggiungendo: «Basterebbe, ad esempio, rivolgersi a Nova Milanese, dove la componente Pdl ha votato contro la proposta Bea unitamente alla Lega Nord». A onor del vero, però, nel comune amministrato da Laura Barzaghi entrambe le forze sono all’opposizione e senza responsabilità di governo.

Ma la Lega incalza: «Ci chiediamo il perchè della proposta di Bea di far entrare il privato al 40%, sicuramente non per abbassare i costi di smaltimento per i comuni associati. È pensabile che lo stesso privato vorrà recuperare, naturalmente con l’aggiunta del dovuto guadagno, l’ingresso societario in Bea? Siamo certi che accetterà silente tutte le decisioni del cda di Bea o pretenderà una sua solida rappresentanza all’interno del cda stesso? Quanto costa smaltire in Bea i nostri rifiuti, considerando che utilizzando impianti di altre società, magari ci potrebbe costare meno?».

Ma il dispositivo da questo punto di vista parla chiaro: tre membri del cda al pubblico e due al privato, con compensi già stabiliti. I dirigenti provinciali della Lega poi aggiungono di non avere «ordinato proprio nulla ai consiglieri locali, ma hanno illustrato le perplessità evidenziate, lasciando loro libertà di comportamento».

Secondo Suppa, tuttavia, le dichiarazioni della Lega «confermano al 100% quello che sindaco e consiglieri hanno detto quella sera». E ha aggiunto: «Perché sulla Bea non hanno portato le loro ragioni in aula? Trovo irrispettoso rivolgersi con questi toni a chi in aula c’era, chi è assente non ha mai ragione. Ciò che abbiamo votato era un obbligo di legge, perché Bea ad oggi non poteva avviare un servizio “in house”. Mi sembra poi che la Lega sia interessata particolarmente alle questioni del cda di Bea, che in consiglio comunale non avevamo nemmeno sfiorato».

Chiude Zanantoni: «Se la Lega parlava di me, sono sicuramente un sindaco più che in libertà, libero dai potentati, faccio gli interessi della mia città e me ne assumo le responsabilità».
Luca Scarpetta