La vittoria di Max Verstappen e il secondo posto di Gasly, tutto in famiglia fra Red Bull e Toro Rosso, premiano sicuramente i piloti e le scuderie più meritevoli del Gp del Brasile. Una gara senza particolari scossoni fino a tre giri dalla fine, il sessantaseiesimo dei 71 in programma. In quel giro nel tessuto nervoso di Vettel un neurone dev’essere impazzito. Perché il tedesco, superato da Leclerc alla curva 1 dopo qualche secondo, in curva 4, ha cercato di risuperare il compagno di squadra: si è spostato, mentre il monegasco teneva la sua linea dritta, e ha investito di lato la Ferrari numero 16. Risultato: ruota anteriore di Leclerc e posteriore di Vettel distrutte con ritiro per entrambi. È chiaro adesso che la convivenza futura fra i due piloti, che avevano avuto corsa libera, è impossibile e che la Ferrari dovrà prendere una decisione.
Sebastian Vettel, è la mia opinione, non è più in grado di correre con serenità, ha capito che Leclerc è più veloce di lui ma non si rassegna ad abdicare dal ruolo di prima guida che, evidentemente, è scritto nel suo contratto.
La Ferrari deve fare i propri interessi, che non coincidono a mio avviso con quelli del pilota tedesco: la separazione, quindi, per la stagione 2020 mi sembra inevitabile. Mattia Binotto, team principal, ha detto di non “voler attribuire a botta calda responsabilità dell’incidente. Vedremo i video. Però i piloti debbono capire che con questo comportamento hanno danneggiato gli interessi di squadra”.
Detto questo, non mi è sembrato che la Ferrari sia stata molto efficace: in reparto corse occorrerà analizzare profondamente le aree deficitarie e risolvere i problemi.
L’incidente fra le Ferrari ha indotto il direttore di corsa a mandare in pista la safety car. Hamilton ha cambiato gomme ed è rientrato dietro a Verstappen, Albon e Gasly cioè due Red Bull e una Toro rosso. Al rientro, il campione del mondo ha superato subito Gasly ingaggiando duello con Albon. Cercando il sorpasso, Hamilton ha colpito il pilota Red Bull mettendolo fuori e, dopo la gara, gli ha chiesto scusa addebitandosi la colpa dell’incidente. Cosicché al traguardo dopo lo scontatissimo primo posto di Verstappen si è avuta la sorpresa Gasly. Sul podio è salito anche Hamilton che a mio avviso avrebbe dovuto subire la penalità in secondo e lasciare a Sainz il terzo gradino del podio. Hamilton si era detto speranzoso che i commissari giudicassero il suo con Magnussen un incidente di gara.
Ma i commissari, giustamente, hanno optato per i secondi di penalità e anche 2 punti sulla patente di gara. Ma la gestione dei commissari FIA quest’anno lascia molto a desiderare nel prendere decisioni con velocità. Daniel Ricciardo, dopo qualche giro, è stato penalizzato di 5” per una botta a Magnussen: decisione presa in pochi minuti. Ma quando c’è da prendere provvedimenti contro chi siede in alto loco allora la rapidità va a farsi benedire.
Speciali il quarto e il quinto posto delle Alfa Romeo di Raikkonen e Giovinazzi davanti alla Renault di Ricciardo: la penalità presa ha portato il campione del mondo al settimo posto dietro all’italo-australiano della Renault. Così Lewis è diventato il primo non terzo a salire sul terzo gradino del podio: e anche questo è quasi un record mondiale!