#Morosininpista, tre Gran premi in Italia: ma chi paga la quota a Liberty Media?

Nella rubrica del giornalista Nestore Morosini le tre date italiane del Mondiale di Formula 1 allestito da Liberty media e una domanda: chi paga?
gran premio formula 1 Monza 2020 gp conferma date settembre banner 9 maggio 2020
gran premio formula 1 Monza 2020 gp conferma date settembre banner 9 maggio 2020 Davide Perego

Mugello e Imola sorridono felici: anche loro avranno il gran premio di Formula 1. Liberty media, proprietaria del Circus che fu di Bernie Ecclestone, alla ricerca dei 15 gran premi necessari perché le Tv paghino i diritti previsti (anche se le riprese sono, per dirla alla napoletana, una vera schifezza) ha varato una sorta di pluralità nazionale: due gare già disputate in Austria a Spielberg, due in programma in Inghilterra a Silverstone. Liberty media ha poi ripescato il Portogallo, pista di Portimao, la Russia, Germania oltre ai GP del Belgio e d’Italia. La Spagna, che non era stata annullata ma rinviata a data da destinarsi, è prevista il 16 agosto sul circuito di Barcellona: ma il riacutizzarsi dei focolai di Coronavirus in Catalogna rende problematica la disputa di quel Gp.

#Morosininpista, tre Gran premi in Italia: ma chi paga la quota a Liberty Media?
F1 2020 Test Barcellona 28 febbraio Formula 1: Chase Carey Liberty Media – foto Fabio Vegetti/ilCittadinoMB

Tre gran premi in Italia significano soldi da pagare a Liberty Media che, per forza di cose, ha dovuto concordare il “fee” con ciascun circuito organizzatore, chiamiamolo così, d’emergenza. Ovviamente il primo, e non terzo, è il gran premio d’Italia di Monza con oneri di competenza dell’Automobile Club d’Italia. Oneri già stabiliti anche per la gara 2020. Parte della cifra necessaria, ridotta a 2 milioni e mezzo, per l’organizzazione della gara sarà in carico a Liberty Media ma il contratto con la società statunitense prevede che la cifra valga solo per la manifestazione senza pubblico. Se invece il pubblico, come nel calcio, sarà in parte ammesso Monza dovrà pagare i 20 milioni di euro previsti dal normale contratto. E con la Ferrari nelle condizioni tecniche in cui si trova, il grande pubblico difficilmente gremirà Monza com’è accaduto nella scorsa stagione.

La Ferrari si è offerta di pagare parte della cifra dovuta per l’organizzazione della gara al Mugello a Liberty media mentre parte sarà pagata dalla Regione Toscana alla quale è intitolato il gran premio. Il fatto che soldi pubblici vengano impiegati per organizzare un gran premio sulla pista Ferrari ha già suscitato polemiche, soprattutto per il fatto che quindici giorni dopo la corsa, che potrebbe funzionare da sport, ci saranno le elezioni regionali. Comunque sia, ancora nulla si sa circa la suddivisione degli oneri per disputare il GP di Toscana: probabilmente sia la Ferrari sia la regione stanno cercando sponsor. Nel caso di possibile accesso al pubblico, essendo la gara posteriore al 12 settembre, si dovrà ridiscutere l’accordo con Liberty Media ma si suppone che ingressi e paddock club (dove vengono organizzati pranzi per gli ospiti degli sponsor) possa essere del Mugello.

Stessa cosa a Imola, dove la presentazione della gara è stata fatta anche da presidente della regione Emilia Romagna alla quale va intitolato il gran premio che si disputerà l’1 novembre, data autunnale con pericolo di pioggia. Formula Imola, la società che gestisce l’autodromo, per bocca del presidente Uberto Selvatico Estense, ha sottolineato l’estrema emozione nel far ”rivivere la Formula 1 nel contesto della regione più appassionata dei motori nel mondo, culla delle più famose case automobilistiche sportive della storia. Ringrazio per questa opportunità Chase Carey e la Formula One World Championship, insieme alla FIA e ovviamente la Regione Emilia-Romagna, senza il cui supporto non sarebbe stato possibile far diventare il sogno realtà”.

“Il ritorno del GP di F1 a Imola – ha spiegato Fabio Bacchilega, presidente Con.Ami, il Consorzio Azienda Multiservizi Intercomunale – è un risultato molto importante per tutto il nostro territorio, in termini di visibilità internazionale e di ricadute economiche”.

Ora anche la regione Emilia Romagna e gli Enti locali dovranno trovare sponsor per evitare di far pagare ai contribuenti la quota economica del gran premio dovuta a Liberty Media. Ma se il pubblico sarà ammesso, a Imola non si potrà organizzare il paddock club sopra i box perché la terrazza non è agibile. Rispetto al Mugello, Imola è anche favorita per la continuazione negli anni della gara: la tradizione è dalla sua parte, mentre la pista toscana è maggiormente legata al mondiale delle MotoGP. Ma per avere un gran premio in calendario nel 2021, a Imola dovranno essere rifatte tutte le strutture della zona paddock. E ci vorranno cifre ingenti.