Singapore ha una pista particolare, due rettilinei, qualche curva ad angolo retto, muretti da sfiorare. I piloti, nelle sessioni di prove libere, fanno del loro meglio per dare qualche indicazione ai tecnici che, in verità, le hanno già tutte da simulatore. Di interessante, in pratica, ci sono solo dieci minuti iniziali e dieci finali della seconda sessione, quando i team debbono prima verificare la qualifica con le gomme più morbide e, poi, debbono per forza scoprirsi per verificare il passo gara delle monoposto.
Nel primo caso, Hamilton è risultato il più veloce insidiato da Verstappen: ed è naturale, perché su un tracciato del genere dove conta anche, e forse molto, l’aerodinamica Mercedes e Red Bull sono leggermente migliori della Ferrari. Poi, quando entra in ballo il pieno di benzina nel serbatoio, ecco che le prestazioni relative alle monoposto possono ridimensionarsi, addirittura cambiare prospettiva: a Singapore, il passo gara di Leclerc è risultato identico a quello di Hamilton, con la Ferrari leggerissimamente più veloce della Mercedes sui rettilinei. Quindi gara di difficile decifrazione, la terza sessione di domani servirà più per gli assetti di qualifica che per prove di passo gara.
E allora, penso che per venti minuti di interesse vero sulle tre ore di prove libere previste per il venerdì non valgano come un bel giro di shopping per i negozi di Singapore. Per chi è la, naturalmente.