#Morosininpista: Hamilton vince in Messico davanti a Vettel e Bottas, Leclerc sbaglia nel momento più bello

L’analisi del giornalista Nestore Morosini sul Gp del Messico: vince Hamilton (vittoria 83), Ferrari seconda con Vettel e quarta con Leclerc. Ma ancora penalizzata da errori in una corsa che avrebbe potuto vincere.
Hamilton Mercedes
Hamilton Mercedes

Un GP del Messico a due facce. La prima, dopo la serie dei primi pit stop, piuttosto noiosa e senza grossi sussulti se non in partenza dove Verstappen e Hamilton si toccano finendo sul prato. Verstappen ci rimette le penne e, probabilmente la possibilità di vincere, mentre Hamilton riesce a proseguire dietro alle Ferrari di Leclerc e Vettel. Poi, dopo la seconda fermata di Leclerc al box la gara è diventata meno monotona per culminare con un finale fascinoso: Hamilton che si difende dall’attacco di Vettel che a sua volta si difende dal ritorno di Bottas.

La Ferrari aveva optato per Leclerc la strategia a due soste: dopo le soft, avrebbe montato le medie (gialle) per concludere poi con le dure attraverso un secondo pit stop. Questa sarebbe stata vincente se Leclerc non avesse avuto due inconvenienti. Il primo, al secondo pit stop quando una pistola del montaggio ha fatto cilecca costringendo il meccanico a spegnerla e riaccederla: uno stop di 6”2 invece dei 2”5-2”8 abituali. Questo inconveniente non avrebbe fermato la rincorsa di Leclerc verso la battaglia per la vittoria se il giovane monegasco, nel corso del 59esimo giro, non avesse commesso un errore in curva uscendo di pista. In quel momento aveva raggiunto aveva già raggiunto Bottas e aveva solo 4 secondi di distacco da Hamilton a 12 giri dalla fine. Vettel lo avrebbe fatto passare e il gioco sarebbe stato fatto.

Ma chi sbaglia paga.

La strategia che ha portato al secondo posto Vettel è stata decisa dallo stesso pilota tedesco che ha deciso di continuare a stare in pista, quando era al comando, anche dopo la sollecitazione del box a rientrare per il cambio gomme. Così decidendo, probabilmente Vettel ha perso la possibilità di vincere la gara perché restando in pista ha perso secondi preziosi a vantaggio di Hamilton. Quando ha cambiato al 34esimo giro era già tardi: è rientrato in pista quando ormai era chiaro (e Carlo Vanzini, in telecronaca, dieci giri prima lo aveva già fatto notare) che a meno di casi eccezionali in pista Hamilton avrebbe vinto.

Così è stato e la Ferrari ha perso un’altra corsa che avrebbe potuto vincere. Stavolta non per colpa del muretto o del box (inutile dare la colpa a un meccanico se la pistola delle gomme non funziona) ma per un errore di valutazione sulla stretegia di Sebastian Vettel e un errore di guida di Charles Leclerc.

Con la vittoria Lewis Hamilton non vince aritmeticamente il mondiale ma tocca il numero 83 (vittorie), la prima nel 2007 in Canada, portandosi a -8 dalle 91 di Michael Schumacher che vinse la prima in Belgio nel 1992 e l’ultima in Cina nel 2006. Un record a 92 è certamente accessibile al pilota inglese.