Monza – Il piano della Regione per affrontare questa ondata di influenza anticipata prevede anche, per il Pronto Soccorso del San Gerardo, l’allestimento di un triage mirato per coloro che si presentano in ospedale con sintomi influenzali. E prevede anche l’aumento di posti letto in medicina d’urgenza, in pneumologia e in rianimazione (da 8 a 10 letti in più).
Un’esigenza, quella di riorganizzare le aree destinate all’accoglienza e, eventualmente, al ricovero di pazienti affetti da influenza e dalle sue complicanze, data dall’incremento di accessi al Pronto soccorso, almeno negli ultimi dieci giorni. Parla di “esplosione” di accessi il direttore generale del San Gerardo, Giuseppe Spata. E parla di «Pronto soccorso sotto tensione, soprattutto durante la notte, quando non c’è rinforzo da parte di altri medici» il direttore della medicina d’urgenza, Sergio Magni.
Da martedì della prossima settimana, comunque, i rinforzi arriveranno: un tendone accoglierà chi si presenta al Pronto Soccorso con sintomi influenzali: «Servirà come smistamento verso l’infettivologia e la pneumologia» specifica Spata. Che aggiunge: «Ovviamente qui andranno tutti quelli che hanno l’influenza, senza distinzioni tra suina o stagionale, perché non si può sapere e, nella maggioranza dei casi, non si saprà».
Un filtro, quindi. Che consentirà ai pazienti influenzati di non stare a contatto con altri pazienti affetti da differenti patologie. Un medico e un infermiere garantiranno la loro costante presenta, dalle 8 alle 20. «E si tratta di personale in più, rispetto al consueto personale di pronto Soccorso»: tiene a specificare il direttore generale. Anche in vista di un picco che, secondo il primario della medicina d’urgenza, deve ancora arrivare: «Tra una quindicina di giorni», dice.
Nell’attesa, i medici di base continuano a sollecitare i propri pazienti affinché non si riversino in ospedale: «E’ meglio – raccomanda Vito Sileo, presidente dell’Ordine dei medici di Monza e Brianza – che i nostri pazienti contattino prima noi. Solo per urgenze e complicanze è bene andare in Pronto soccorso». Ed è Sileo a raccontare anche di ambulatori strapieni (almeno una quarantina di visite ogni mattina), di telefoni continuamente squillanti, di pazienti terrorizzati.
Un terrore, una paura, un’ansia ingiustificate anche secondo Magni: «Hanno paura e vengono in Pronto soccorso chiedendo che gli sia fatto il tampone. Ma il tampone non lo si fa certo a tutti, solo ai casi che vengono valutati come più gravi». Per gestire l’emergenza anche l’Asl mantiene attivo il suo numero verde (800 276 775), dal lunedì al giovedì dalle 9.30 alle 11.30 per ogni tipo di informazioni e chiarimenti in merito all’influenza e alla malattie infettive in genere.
Elena Lampugnani