Monza – E’ morto nelle acque del lago di lecco, proprio al confine tra Onno e Valbrona. Giorgio Visintini, medico chirurgo di 53 anni di Monza, si era immerso sabato mattina insieme ad altri tre compagni. Quattro amici, tutti uniti dalla passione per le immersioni e l’attività subacquea. Ma quella che doveva essere una giornata allegra si è trasformata in un tragedia. I quattro sub sono arrivati a Onno di prima mattina, hanno lasciato le loro auto in un piazzola lungo la strada, preparato tute e bombole e, poco dopo, si sono immersi in acqua. A quanto si è appreso, i sub avevano raggiunto una notevole profondità, oltre cinquanta metri secondo le prime testimonianze. All’improvviso, per cause ancora in corso di accertamento, Giorgio Visintini ha avuto un malore che non gli ha lasciato scampo. Sono stati alcuni canoisti a rendersi conto che qualcosa non stava andando per il verso giusto e a dare l’allarme. Per accelerare i tempi di intervento è stato fatto alzare in volo anche l’elicottero del 118 di Como. Ma purtroppo la corsa contro il tempo si è rivelata inutile: Giorgio Visintini è morto pochi istanti dopo e il suo corpo, ormai senza vita, è stato adagiato e coperto sulla spiaggetta sassosa. Poco alla volta sono riemersi in superficie anche gli altri subacquei che si erano immersi con lo sfortunato medico monzese. Ci sono voluti comunque più di venti minuti prima che gli altri tre sub riemergessero: vista la profondità raggiunta, infatti, hanno dovuto farlo poco alla volta, rispettando le tabelle e i tempi di decompressione. Il primo tra loro a uscire dall’acqua – 43enne di Peschiera Borromeo – ha avuto un leggero malore tanto da essere caricato su un’ambulanza ed essere trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “Alessandro Manzoni” dove si trova ricoverato in osservazione. Secondo i medici, comunque, le sue condizioni non destano particolari preoccupazioni. Non hanno avuto problemi, invece, gli altri due sub (uno di Olgiate Molgora, l’altro di Misano, entrambi 40enni) che si erano immersi. Oltre al personale sanitario inviato dalla centrale operativa del 118, sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i vigili del fuoco, con il nucleo sommozzatori e i carabinieri delle stazioni di Asso e Valmadrera. E solo dopo mezzogiorno, una volta completati tutti gli accertamenti di rito, il magistrato di turno ha dato il nulla osta a spostare il corpo, nella camera mortuaria dell’ospedale di Lecco a disposizione dell’autorità giudiziaria che, in queste ore, dovrà decidere se fare effettuare l’autopsia o limitarsi agli accertamenti esterni del medico legale. E’ stata posta sotto sequestro anche l’attrezzatura usata ieri mattina dal medico monzese: la muta, bombole e boccaglio: non è escluso che venga nominato un perito che ne accerti le condizioni. Lo scorso 11 aprile, a poche centinaia di metri dal punto in cui è verificata la tragedia di ieri, era morto un altro sub: Enrico Lazzaroni, 49 anni, originario di Bresso. Si era sentito male dopo essersi immerso con alcuni amici. Un suo amico si era accorto che le cose non stavano andando bene: lo aveva aiutato a risalire in superficie, ma purtroppo non c’era stato nulla da fare. Il sub era morto sulla spiaggia, nonostante l’intervento dei sanitari. E per la sua morte tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica.