Monza – Erano sbarcati a Monza un anno fa, ai primi di dicembre, annunciati in grande stile dall’amministrazione, modello “Giorno più lungo”. In realtà, s’era trattato d’un… “mese corto” perché già dopo nemmeno trenta giorni i militari che per 6 mesi avrebbero dovuto garantire più sicurezza nelle aree periferiche se n’erano andati alla chetichella, ritirati da San Rocco e da Cederna per essere rischierati a far la guardia ai clandestini sbarcati a Lampedusa. Nei 18 giorni di permanenza, i militari avevano effettuato 3 arresti, identificato 54 persone, tra cui 20 stranieri senza documenti, effettuato 2 denunce penali, controllato 8 veicoli e 10 patenti di guida. Una beffa cui l’assessore alla Sicurezza, il leghista Massimiliano Romeo, aveva cercato di rimediare tartassando il collega di partito Roberto Maroni, ministro degli Interni, per riavere le pattuglie dell’operazione “Strade sicure”.
Dopo 10 mesi, martedì scorso i militari sono tornati in città, sbarcando nuovamente a San Rocco, accolti da Romeo e dal sindaco Marco Mariani, “scortati” da due poliziotti e dal commissario capo Angelo Sais. Dopo il saluto delle autorità, i tre militari (che saranno sempre accompagnati da un rappresentante delle forze dell’ordine) hanno iniziato il loro giro di pattuglia, partendo dai giardinetti di San Rocco. La proroga per l’operazione Strade sicure, che l’anno scorso aveva coinvolto 3.000 militari, è stata firmata da Maroni ad agosto, con un incremento nel numero degli effettivi da impiegare. Per il momento a Monza toccheranno 3 uomini, tutti provenienti dalla caserma Santa Barbara di Milano (di recente oggetto di un attacco terroristico da parte di un estremista islamico, e sede del reggimento di artiglieria a cavallo “Voloire”), che ogni giorno pattuglieranno alcune zone periferiche, nella fascia oraria dalle 13 alle 19.
«Si comincia aumentando la sorveglianza a San Rocco (dove un anno fa le forze politiche, trasversalmente, avevano considerato l’arrivo dei soldati per lo più come un’operazione d’immagine, ndr) e al Cederna, per dare un’ulteriore risposta ad alcuni furti avvenuti negli ultimi giorni – spiega Romeo -, ma voglio ricordare che già da un paio di settimane i quartieri periferici sono stati sottoposti ad ulteriori controlli da parte delle forze dell’ordine. I militari schierati da martedì (che potrebbero più avanti controllare anche la zona della stazione ferroviaria) rappresentano un ulteriore rinforzo». Per il momento, spiega l’assessore, la durata della nuova “missione” è stata fissata in 30 giorni, e vede l’impiego di soli 3 uomini. «Dipendiamo infatti dalla forza messa a disposizione per Milano, e la pattuglia a Monza non dispone di un proprio punto d’appoggio – sottolinea -. Il nostro obiettivo è però quello di avere una dotazione organica autonoma, magari con un maggior numero di uomini».
Nel frattempo, spiega l’assessore, il Comune si muove lungo altre due direttrici, per migliorare la sicurezza in città. Innanzitutto, avviando in concreto il “patto per la sicurezza” firmato a fine settembre, che prevede lo stanziamento da parte del Comune di 100.000 euro, per coprire una serie di interventi mirati delle forze dell’ordine, soprattutto contro prostituzione, immigrati clandestini e microcriminalità. In secondo luogo, attivando le ronde che a Monza magari entro Natale.
Giuliano Da Frè