Monza – Una riorganizzazione che ha tanto l’aria di una chiusura dei servizi in vista di una privatizzazione. È quanto denunciano i lavoratori dell’Inps di Monza e Brianza che, raccolti sotto le sigle sindacali di Cgil, Fialp Cisal e Usb, giovedì mattina hanno presidiato la sede monzese dell’istituto, con l’indice puntato in modo particolare contro «la richiesta di aumenti di produttività a fronte di blocchi salariali e riduzione di quote incentivanti, pretese di riqualificazione professionale senza alcuna formalizzazione né corsi di formazione da parte dell’amministrazione». Ma anche gli utenti si avvierebbero a pagare un prezzo salato: riduzione o chiusura degli sportelli, già dal 1 aprile nell’Area Metropolitana Milanese; prestazioni e informazioni richiedibili esclusivamente attraverso il web e soppressione di servizi pubblici al cittadino come l’assistenza fiscale gratuita: dal 2011, infatti, pensionati e dipendenti Inps non potranno più presentare il modello 730 allo sportello. Giovedì scorso, in tutta Italia, sono state così raccolte le firme per chiedere il ripristino dell’assistenza fiscale gratuita.
L.S.
Monza, protesta dipendenti Inps:«Così si chiudono i servizi»
Protesta dei dipendenti Cgil, Cisal e Usb stamattina davanti alla sede dell'Inps di via Morandi a Monza. Motivo la riorganizzazione dell'ente che secondo i manifestanti potrebbe preludere a una privatizzazione dell'istituto.
