Monza – Miasmi fuori controllo a San Rocco? Nella notte tra lunedì e martedì, dopo 24 ore di caldo fuori dalla norma, almeno per la metà di maggio, le esalazioni emesse dal depuratore di San Rocco si sarebbero trasformate in un pericolo. Tanto che per una mezza dozzina di persone, per lo più anziani, è stato necessario fare ricorso alle cure del pronto soccorso a causa di problemi respiratori.
Questa almeno la denuncia fatta da una delegazione di residenti delle vie Fiume, Monfalcone e Sabotino, ricevuta martedì pomeriggio dal presidente della Circoscrizione 3 Pietro Zonca. Una ventina di persone che ha inscenato anche una breve manifestazione di protesta davanti alla sede della Circoscrizione. «Vogliamo capire cosa è successo – ha spiegato Alessandro Amico, portavoce degli inquilini delle case Aler di via Fiume, in questi ultimi mesi già al centro di polemiche prima per le bollette pazze del teleriscaldamento, poi per i problemi manutentivi dei caseggiati pubblici -. Certo, è normale che coi primi caldi i miasmi del depuratore diventino particolarmente fastidiosi, a volte insopportabili. Ma che 5 o 6 persone finiscano in ospedale, beh, questo non è normale».
Sotto accusa, i lavori che Alsi sta effettuando all’interno della struttura, destinati ad abbattere i miasmi. Lavori che secondo alcuni non starebbero procedendo con la necessaria celerità, anche se l’ultimo sopraluogo effettuato dal Comitato San Rocco, un paio di mesi fa, aveva dato esito positivo. L’ultima pagella assegnata dal Comitato all’impianto era infatti stata abbastanza positiva. Tra i lavori in fase di completamento, risultavano esserci la pulizia delle vasche di ossidazione (prevista entro luglio), la posa di una doppia impalcatura intorno al digestore, in vista dell’inizio dei lavori di costruzione della copertura sull’impianto stesso, oltre ad altri interventi-tampone.
Da parte sua, dopo aver ricevuto la delegazione dei residenti asfissiati dalla prima ondata di miasmi della stagione calda, Zonca ha subito chiesto lumi in Comune (dove però nessuno era a conoscenza della situazione verificatasi), e ad Alsi, l’Alto Lambro servizi idrici, che gestisce l’impianto, costruito negli anni ’60, e da tempo al centro di contestazioni da parte dei residenti. «Ho contattato l’Alsi, facendo presente il problema che mi è stato sottoposto, ma non ho ancora potuto parlare col responsabile», ha chiosato Zonca.
Giuliano Da Frè