Monza, Medicina e le altre lauree:boom di iscritti a Milano Bicocca

Monza, Medicina e le altre lauree:boom di iscritti a Milano Bicocca

Monza – È un vero boom di iscrizioni alla facoltà di Medicina e chirurgia, ma anche a tutti i corsi di laurea che preparano alle professioni sanitarie: dai fisioterapisti agli infermieri, agli igienisti dentali ai tecnici di radiologia. Se a livello nazionale i dati parlano di una crescita del 30%, la facoltà di medicina di Milano Bicocca con sede a Monza registra un aumento rispetto allo scorso anno del 50% con un vero record che supera l’exploit dell’università Statale di Milano. Proprio questa mattina, nella sede di via Cadore, 1.050 i ragazzi che sognano un futuro da medici hanno affrontato il test di ammissione. Solo 120 i posti disponibili: su dieci partecipanti potrà iscriversi al corso di laurea un solo studente.
Domani, venerdì, sarà la volta dei 200 iscritti al test per l’ammissione a Odontoiatria con la speranza di entrare a far parte delle 17 nuove matricole.

«Effettivamente quest’anno abbiamo registrato un vero boom di iscrizioni ai test – commenta il preside di facoltà Andrea Stella – l’anno scorso erano quasi 700, quest’anno superano i mille. C’è anche un notevole incremento delle iscrizioni ai corsi di laurea per le professioni sanitarie». In questo caso il test di ammissione sarà l’8 settembre per tutti i duemila iscritti. Tra loro in 700 hanno espresso come prima preferenza il corso in Infermieristica (lo scorso anno erano circa 500) per 350 posti. Il corso in fisioterapia è sempre molto gettonato con 784 iscrizioni per 60 posti, mentre 200 sono gli iscritti per ostetricia dove i posti disponibili sono 40.

Queste professioni possono essere davvero una risposta alla crisi economica? «È vero che le lauree sanitarie – continua Stella – portano ad un’occupazione quasi certa che, in tempi di crisi, è una sicurezza. Però spero che questa non sia l’unica motivazione della nostra crescita». C’è da dire infatti che la facoltà monzese è sempre nei primi posti delle classifiche tra le facoltà più ”quotate” per il tipo di didattica e il rapporto docentestudenti. «Siamo sempre tra le prime cinque università in Italia, nonostante la carenza di servizi per gli studenti: dai trasporti, alla ristorazione agli alloggi».

Quale consiglio per i tremila che questa settimana si misureranno con i test di ammissione? «So che i test sono spesso criticati, ma dipendono dal Ministero. Servono per evitare che qualcuno in Italia sia un po’ più uguale degli altri. Ai ragazzi dico sempre di stare sereni e tranquilli e di affrontare la prova al meglio. Spero che la loro scelta non sia solo dettata da un fattore economico. Ci vuole una forte motivazione personale per fare il medico o lavorare in campo sanitario, occorre equilibrio,altrimenti si finisce a fare a cazzotti in sala parto…».
Rosella Redaelli