Monza, il Sicet: emergenza casa20 famiglie senza abitazione

Monza – Casa, maledetta casa. Perché, per troppe persone, l’ abitazione di proprietà resta sempre un miraggio, ora magari ancora più indistinto per le accresciute difficoltà legate alla concessione di un mutuo. Ma a volte è lo stesso peso del mutuo già acceso, diventato progressivamente insopportabile per la ridotta capacità di guadagno causata dalla congiuntura negativa, che manda in crisi irreparabile fragili bilanci famigliari. E poi c’è il pagamento dell’affitto che, per le stesse difficoltà economiche, può diventare un incubo, un fardello troppo gravoso per nuclei famigliari indifesi di fronte agli imprevisti.

«Questa situazione – commenta Isidoro Pavesi, segretario generale Sicet Cisl Brianza – è figlia di un disastro economico di natura generale. Poi, comunque, c’è stato un incremento dei costi dell’abitare ormai arrivato a limiti insopportabili. In pratica, si è scatenata una guerra tra poveri. E l’emblema di questo conflitto è il caso che noi stiamo seguendo: il cittadino marocchino ha stipulato un contratto d’affitto con uno che avrebbe dovuto essere il proprietario dell’appartamento. In realtà, non lo era, perché non era più riuscito a pagare la rate del mutuo. La speculazione edilizia ha ingigantito le conseguenze di una situazione già critica: non ci sono stati interventi pubblici, non si è provveduto a costruire una rete di protezione, non ci sono stati provvedimenti per calmierare gli affitti». E le famiglie alle prese con un’abitazione negata, purtroppo, aumentano anche a Monza.

«Secondo noi – prosegue Pavesi – , in città, c’è una ventina di nuclei famigliari che non sa dove abitare. Gli sfratti per morosità pendenti sono una sessantina. I servizi sociali del Comune, intanto, non hanno più risorse». «Poi – sottolinea Pavesi – c’è il discorso legato alle agenzie immobiliari, ormai numerosissime. Ce ne sono di serie, naturalmente. Ma ci sono anche quelle che, speculando sui bisogni della gente, se ne approfittano. Gli inquilini magari non sanno bene cosa stanno firmando. Gli affitti sono finiti alle stelle per mancanza di iniziative regolatorie del mercato: tutto è stato liberalizzato, non si sono monitorate le tendenze del mercato stesso». Come dire che, anche in Brianza, ci sono i presupposti per un peggioramento del fenomeno. E i rimedi, in ogni caso, non appaiono di facile individuazione. Pure nella «ricca» provincia brianzola. «Chiediamo – aggiunge il responsabile brianzolo del Sicet – un incontro urgente a Monza sia con le istituzioni pubbliche comunali, che con l’Aler. In alcune aree della Brianza, per esempio a Seregno e Giussano, c’è stata una politica di una certa lungimiranza. Le condizioni sono più drammatiche a Monza, Lissone e Macherio. Il Comune, a Monza, ha chiuso a tempo indeterminato il bando normale per l’assegnazione di case comunali, assegnando qualche abitazione in casi di emergenza. Ma la disponibilità è inferiore rispetto alle effettive esigenze. Cresce perciò il rischio delle occupazioni abusive. Ed è ciò che produce la vera insicurezza tra la gente, perché si ingrossano le file dei disperati».
Sergio Gianni