Monza, guerra tra cittadini e pub«Piovono bottiglie e trinciapollo»

Monza – L’ultima telefonata alle forze dell’ordine risale solo a due giorni fa, ma la battaglia ingaggiata dai residenti di via Fiume, in particolare quelli che abitano nella cascina settecentesca, contro il Soho lounge bar di via Carnia è praticamente quotidiana. Ogni giorno è una vera guerra dove volano non solo decibel impazziti dalle casse acustiche del locale, ma anche veri e propri oggetti, che finiscono nel giardino della cascina.

«Non ne possiamo più di questa situazione – racconta una delle residenti -. Ogni sera le urla e gli schiamazzi dei clienti del bar che si ritrovano nel parcheggio esterno iniziano a disturbarci verso le 22 e vanno avanti fino anche alle 2 e mezza di notte, molto oltre l’orario di chiusura del locale». Una situazione tesa ed esplosiva quella che si è creata tra i residenti e gli avventori del locale, esasperata anche da episodi di maleducazione e inciviltà. «Questa estate ero nel giardino di casa mia, che confina con il muro del Soho, quando ho visto lanciare un trinciapollo. Dall’altra parte del muro si stava svolgendo una festa privata. Io ho raccolto il trinciapollo e ho chiamato subito la polizia che non ha ritenuto però necessario che io sporgessi denuncia, dal momento che nessuno si era fatto male».

Inutili, o quasi, le continue richieste di intervento a polizia e carabinieri. «Li chiamiamo quasi ogni sera ma non escono mai – precisano i residenti -. Sono arrivati per la prima volta giusto qualche giorno fa. Il tempo di un rapido controllo nel locale e poi mezz’ora dopo la musica e il frastuono erano di nuovo assordanti». Nemmeno i lanci impropri nel giardino della cascina sono cessati, l’ultimo tre settimane fa, «si trattava di una bottiglia della birra di vetro, che si è rotta proprio nel mio giardino», conferma una vicina di casa. A soffrire della convivenza forzata non solo i residenti della cascina, i più penalizzati, ma anche gli abitanti del condominio che si trova tra l’edicola e il bar.

«Non sapendo più cosa fare abbiamo pensato di iniziare a raccogliere delle firme, per mettere nero su bianco la nostra protesta. Chiediamo che anche i nostri diritti siano tutelati – spiegano i firmatari -. Dopo esserci rivolti alle forze dell’ordine e ai titolari del locale, senza ottenere nulla, non ci resta che denunciare pubblicamente quanto avviene ogni sera in questa zona. Siamo davvero disperati, per noi è diventato impossibile dormire, anche d’inverno. Solo il lunedì, che è giorno di chiusura del Soho, riusciamo a riposare».