Monza – Le richieste del procuratore Palazzi non lasciano spazio a molta fantasia: 4 anni di squalifica a Luca Fiuzzi, tre anni e mezzo a Vincenzo Iacopino, 4 anni anche a Roberto Colacone, e, come conseguenza, 6 punti di penalizzazione per il Monza Brianza da scontare nel prossimo campionato grazie a lor signori e al fenomeno Alberti (3 anni e mezzo la richiesta di squalifica anche per lui).
Tra chi si professa innocente e chi patteggia, tra chi confessa e chi si sente vittima di un’ingiustizia, ci avviciniamo al momento della sentenza. Resta la speranza e la voglia di credere ancora in questi giocatori, in queste partite, in questo sport. Vedremo, sapremo cosa stabilirà la giustizia sportiva: ma soprattutto sarebbe bello conoscere la verità. E in particolare sarebbe bello che Iacopino, capitano e ultima bandiera di una stanca centenaria società, terzo marcatore di tutti i tempi dietro Dazzi e Sanseverino, parlasse a tutti coloro che in cinque anni e mezzo gli hanno voluto bene eleggendolo a rappresentante e depositario di sogni e speranze.
Se si dovesse scoprire che anche lui ha tradito, allora forse sarà arrivato il momento di chiudere baracca e burattini. Intanto i tifosi si organizzano in una class action per chiedere risarcimenti per tradimento della fede calcistica. Una posizione che riguarda trenta tifosi di Monza, Atalanta, Albinoleffe e Brescia, «tutti delusi e animati da rivalsa», spiega Silverio Vitali, il legale che ha raccolto de «denunce». Perché «danno c’è stato: il costo del biglietto, del carburante per raggiungere lo stadio o la quota dell’abbonamento. Oltre che un vero e proprio danno morale».