Monza, assegni e indennità:per gli invalidi ritardi gravi

Ritardi nell'erogazione degli assegni e delle indennità per le invalidità. Li denuncia Stefano Buzzi, della Cisl, citando, tra l'altro, il caso di una malata di Sla che sta aspettando addirittura dal luglio dell'anno scorso.
Monza, assegni e indennità:per gli invalidi ritardi gravi

Monza – Ritardi nell’erogazione degli assegni per gli invalidi. Lo denuncia Stafano Buzzi della Cisl: «È uno spaccato grave – sottolinea – Esistono casi in cui gli esiti dei controlli sono stati confermati a luglio 2010 e che, ad oggi, non hanno ancora avuto ripristinato né l’assegno né l’indennità di invalidità: non è possibile che una persona rimanga dodici mesi senza contributo economico, in attesa di sapere quale sia la sua sorte. Soprattutto se, come in questo caso, si tratta di un ammalata di Sla, conclamata da otto anni». Per quanto riguarda le commissioni, quella della Asl è una commissione di primo accertamento, il cui giudizio viene espresso in modo oggettivo-documentale: «È una commissione che non compie una visita medica – spiega Buzzi – ma che accoglie e valuta la documentazione diagnostica del paziente: in base a questa, si consultano i parametri di un’apposita tabella e si determina il punteggio». La commissione è integrata dal medico dell’Inps il cui parere è decisivo nel caso in cui la commissione non raggiunga un verdetto unanime, ma di maggioranza: «Avviene poi – conclude Buzzi – il passaggio alla commissione di verifica dell’Inps, che non ha elementi diversi da quelli della Asl, ma che se ritiene ad esempio che un soggetto con l’85% di invalidità sia migliorato può abbassare il punteggio, che sotto il 74% non prevede più alcun accompagnamento economico». Il problema è che dal 2008 non vengono più accettati ricorsi amministrativi ma solo giudiziari, per ridurre i tempi della burocrazia: «È vero che molti ricorsi non erano legittimi, ma in questo modo subentra la soccombenza delle spese e difficilmente si rischia una causa. Il sospetto, sui punteggi che passano da 76-77 a 70, è che siano finalizzati al risparmio economico».
Luca Scarpetta