Monza amplia le zone di cacciaIncredibile: doppiette nel parco

La Provincia di Monza amplia il suo piano faunistico provinciale. Quasi tutto in un unico Comune: Ornago. Che si ritroverà le doppiette a pochi passi dalle abitazioni. E il Consiglio comunale ha preso posizione: rifiutando la proposta e sparando contro Monza. In senso metaforico.
Monza amplia le zone di cacciaIncredibile: doppiette nel parco

Ornago – «Potranno cacciare fin dentro all’ex Sanatorio». E non solo. Anche dentro il Boscone e il Boschetto. È ciò che è emerso nell’ultimo consiglio comunale di Ornago. L’argomento non era all’ordine del giorno, ma il parlamentino locale ha deciso di discuterne ugualmente data l’importanza che rivestirà il nuovo Piano faunistico venatorio della provincia di Monza e Brianza.

Maggioranza ed opposizione si sono trovati su un unico fronte. E hanno esaminato a fondo le carte e i progetti che la provincia briantea ha intenzione di approvare. All’unisono quindi hanno deciso di rigettare le proposte di Monza e di mettere in campo una serie di strumenti volti a limitare i danni che le nuove decisioni potrebbero avere: «Ci sarà forte riduzione dell’area salvaguardata dalla caccia – ha spiegato nei giorni scorsi Dardo Brambilla, capogruppo della Lega nord in consiglio – praticamente il 75 percento dell’ampliamento delle zone di caccia verrà fatto su territori di Ornago».

Lo stesso Brambilla ha aggiunto: «Il Boscone, il Boschetto e le aree verdi nei pressi dell’ex Sanatorio di via Banfi potranno essere territorio di caccia. In pratica le persone che andranno a fare le passeggiate all’interno dei terreni del Parco del Rio Vallone rischieranno di essere impallinate». Stando ai ragionamenti emersi anche dal consiglio comunale, in quelle tre zone di Ornago potrebbero sorgere dei veri e propri cascinotti per la caccia. Il che occulterebbe maggiormente la presenza di cacciatori.

«Questa scelta non ci piace – ha specificato Brambilla – perciò l’intero consiglio comunale ha votato un ordine del giorno nel quale si impegna il sindaco Maurzia Erba a dare ampia risonanza all’iter di approvazione del Piano faunistico e di presentare delle osservazioni contrarie all’ipotesi di ampliamento delle aree di caccia». Sull’argomento si è recentemente espresso anche il Parco del Rio Vallone, attraverso il suo presidente Antonio Varisco: «Il Piano presentato presenta alcune lodevoli iniziative – ha spiegato in una nota – prima fra tutte la maggiore diffusione degli strumenti di tutela delle oasi di protezione, uno strumento ad oggi poco usato. Siamo inoltre ben lieti che la Provincia abbia fatto propria la nostra proposta di istituire la stazione ornitologica, un punto fisso per lo studio dei flussi dell’avifauna migratoria nel nostro parco, nella zona delle Foppe di Cavenago Brianza, su un’area di pregio naturalistico e di proprietà pubblica». Ma non ci sono solo note positive: «La cosa che maggiormente ci mette in allarme, e ci vede fortemente contrari, è la prevista forte riduzione della “zona di ripopolamento e cattura” di Ornago, di fatto un’ampia area di circa 960 ettari che interessava buona parte del parco che fino ad oggi era interdetta alla caccia, con il nuovo piano si riduce a soli 160 ettari». Secondo Varisco questo nuovo Piano venatorio «vanificherà il lavoro di anni».
Lorenzo Merignati