Mezzago – Se non si è appassionati della chitarra, Franco Cerri probabilmente rischia di essere solo quel signore dinoccolato che è salito sul palco dell’ultimo Sanremo per accompagnare Simona Molinari e Peter Cincotti. In quell’occasione ha cucito l’arrangiamento addosso a “Tua” un classicone anni ’50 di Jula De Palma.
Sabato sera il Bloom di Mezzago dà l’opportunità di scoprire tutto il resto. Che sono quasi settant’anni di musica in una carriera costellata di grandi collaborazioni. Franco Cerri, classe 1926 e dunque 87 compiuti a gennaio, è in via Curiel con Alberto Gurrisi (Hammond) e Luca Garlaschelli (contrabbasso) per la serata Bloom in Blues organizzata da Italian Blues River. «Un’esperienza», dicono dal locale.
Cerri è considerato la leggenda italiana della chitarra jazz, di una bravura amplificata dalla capacità di catturare il pubblico con intelligenza ed eleganza. «Mi innamorai subito del suono della chitarra, era il 1943 e non c’erano ancora quelle elettriche – aveva raccontato a Fabio Fazio su Rai3 – Convinti a fatica i miei genitori, ne ottenni una da 78 lire in regalo e piano piano sono cresciuto ascoltando consigli qua e là. Tutto cambiò alla fine della guerra, quando nei cortili di Milano si ballava per tornare a vivere: lì incontrai Gorni Kramer, che voleva suonare dei “brani americani”. Mi buttai». Anche se quella notte, a casa, nessuno credette alla sua storia. Bastò reincontrarlo, attraverso il Quartetto Cetra.
Da Kramer, che aveva portato il jazz in Italia, arrivarono Django Reinhardt, Chet Baker, Gerry Mulligan, Billie Holliday, Dizzy Gillespie, Stéphane Grappelli per il successo nel mondo. E poi di nuovo l’Italia con Renato Carosone, Nicola Arigliano, Mina.
Sabato sera al Bloom proporrà i suoi standard e in esclusiva per la rassegna anche dei brani blues. Appuntamento alle 22, ingresso 12 euro.
Chiara Pederzoli