Mezzago, anche l’edilizia popolareè diventata bio e sostenibile

Mezzago – Dopo la materna e la nuova scuola elementare, è in arrivo per Mezzago un altro progetto “bio”. La scorsa settimana il consiglio comunale ha deliberato a favore di un piano di edilizia popolare che sia realizzato secondo i canoni dell’architettura sostenibile. Le caratteristiche di fondo sono quelle dell’edilizia convenzionata: il comune cede una porzione di territorio a un operatore indicandogli il tetto di prezzo da proporre al mercato. In questo modo l’utente è facilitato nell’acquisto.

Dove stia la differenza, lo spiega l’architetto Antonio Varisco, responsabile dell’ufficio tecnico mezzaghese. «Si tratta pur sempre di un’iniziativa pubblica, perciò ci siamo detti, perché non darle anche un valore di qualità? Si sente continuamente parlare di sostenibilità, capacità di risparmio energetico, ma bisogna anche essere capaci di agire. Perciò l’idea di quello che è stato chiamato “biopeep”». L’intervento prevede la realizzazione di due palazzine; al costruttore verranno indicate una serie di norme da rispettare, secondo i canoni della bio-edilizia: riduzione dei consumi, tecnologie d’avanguardia, utilizzo di materiali rinnovabili, progettazione bioclimatica del complesso.

Il tutto per dar vita a edifici che siano sostenibili sia dal punto di vista del consumo energetico, sia dell’impatto ambientale. Un esempio, lo studio per ottimizzare l’utilizzo di luce e acqua, grazie a una corretta esposizione al sole degli ambienti o al riciclo dell’acqua non potabile per usi secondari, come il lavaggio della auto o l’irrigazione dei giardini. «Si tratta insomma – conclude l’architetto Varisco – di un esperimento pubblico ambizioso che rientra in pieno nella politica dell’amministrazione mezzaghese che in questi anni ha investito molto nell’edilizia sostenibile».
Letizia Rossi