Melzi, Via Crucis in radiografia

Melzi, Via Crucis in radiografia

Monza – Nella chiesa di San Pietro Martire, sarà inaugurata l’1 aprile, alle 20.45, con il concerto del coro polifonico "Le dissonanze" e rimarrà allestita per due settimane la mostra dell’artista monzese Luca Melzi dedicata alla Via Crucis, curata da Alberto Crespi. Una Via Crucis moderna, una Via Crucis contemporanea che diffonde un messaggio antico, quello della vita che nasce dalla morte. "La Via Crucis posata dal monzese Luca Melzi – ha detto Crespi – raccoglie, in scarne tracce di colore, l’essenza del messaggio evangelico. Un’essenza manifestata con dolorosa levità, con una luce attenuata ma implacabile, con brevi percorsi tra sguardi, mute parole e tracce degli oggetti che costituirono la sanguinosa panoplia della Passione".
Una Via Crucis, quella di Melzi, costruita sulla lettura di lastre radiografiche: la luce è protagonista, indispensabile per la corretta lettura dell’opera. "La luce – ha concluso Crespi- è quella che dalla notte fa risorgere la Pasqua, ma è anche una luce tecnica, provenendo dalla profondità delle opere stesse". Quattordici sono infatti gli schermi luminosi, come il numero delle stazioni canoniche. Quattordici stazioni che essa impone alla nostra meditativa attenzione. Dodici sono le lingue in cui il tema della mostra è comunicato, come dodici furono gli Apostoli che recarono la Novella alle genti del mondo. "Guardiamo con grande interesse – ha dichiarato l’assessore alla cultura Alfonso Di Lio – l’opera dell’artista monzese Luca Melzi.
La Via Crucis è ancora una domanda di riscatto e poi di illuminazione. Un tema ineludibile per molti artisti attraverso il quale si rinnova il ruolo dell’arte cristiana".
E.L.