Marcia di protesta a Lentate«Non chiudete quelle stanghe»

Marcia di protesta a Lentate«Non chiudete quelle stanghe»

Lentate sul Seveso – Cinquanta in prima linea per dire no alla chiusura definitiva il 31 maggio prossimo del passaggio a livello in via XXIV Maggio a Camnago. Armati di striscione, in buona parte pensionati, in stragrande maggioranza capifamiglia costretti a trovarsi davanti a un muro per andare in centro paese, pacificamente alle 9 dello scorso sabato 24 aprile gli abitanti di Camnago al di là del passaggio a livello della stazione, zona confinante con via Padova per intenderci, sono scesi in piazza.

Un evento storico, un bisogno per far capire alle istituzioni che questa volta non ci sono alternative: prima bisogna costruire il sottopasso e solo dopo si può procedere con il diktat delle ferrovie di chiudere per sempre il collegamento. La manifestazione iniziata proprio in stazione, è poi proseguita lungo le vie del paese, per arrivare infine sotto le finestre del municipio, dove tutta la giunta ha accolto i partecipanti e ascoltato le loro ragioni. A dar man forte ai presenti, ci sono state anche oltre 700 firme raccolte nell’arco di una settimana e subito protocollate in comune, inviate per conoscenza a tutti i capogruppo, maggioranza e opposizione, per dimostrare che la protesta non ha colore politico, ma ha bisogno di un sostegno concreto. «Imboccherò ogni strada possibile – ha dichiarato il sindaco Massimo Sasso – affinché ciò non avvenga».

Per la precisione la tabella di marcia del primo cittadino ha portato giovedì scorso, 29 aprile, all’invio di una lettera ad Annamaria Frontini, sindaco di Barlassina e soprattutto presidente del collegio di vigilanza dell’accordo di programma per la riqualificazione dell’ex parco militare. «Ho chiesto d’impedire la chiusura del passaggio a livello, sino a quando non sarà realizzato il sottopasso» afferma deciso Sasso, a ruota sarà il momento di confrontarsi con l’assessore regionale alle infrastrutture Raffaele Cattaneo. «Penso di parlarci – incalza il primo cittadino – entro venerdì 30 aprile, ma al momento (venerdì 23 aprile ndg.) non c’è ancora una data precisa», la vera chiave di volta però sarà l’incontro tra Massimo Sasso e il massimo esponente delle Ferrovie dello Stato.

Anche in questo caso l’appuntamento non è ancora scritto sul calendario, ma per ovvie ragioni di tempo è necessario che il primo cittadino lo raggiunga a Roma prima della fine del mese. Intanto Annunziato Lugarà, tra i sostenitori della manifestazione, commenta così le cinquanta presenze di sabato 24, poche rispetto agli oltre 700 firmatari: «Siamo soddisfatti – precisa – perché i partecipanti erano i leader della protesta».
Cristina Marzorati