Oltre 150 mila visitatori in quattro giorni, l’edizione 2011 di Lucca Comics si avvia alla chiusura con numeri da record. Favorita dal calendario – grazie al ponte del primo novembre – e dal bel tempo, la manifestazione dedicata al fumetto e al gioco ha frantumato i precedenti traguardi in termini di presenze. Il centro della città è stato pacificamente invaso da famiglie e gruppi di amici a caccia di novità e cimeli, un’autentica festa nel segno del fumetto e del gioco che ha lasciato ampio spazio ai ricordi.
Primo fra tutti quello di Sergio Bonelli, colonna portante della casa editrice Bonelli che ha fatto la storia del fumetto italiano con Tex, Mister No, Dylan Dog e tanti personaggi noti al grande pubblico. Disegnatori e sceneggiatori lo hanno rievocato durante le presentazioni di un libro dedicato al suo lavoro di sceneggiatore e soprattutto per l’anniversario dei 50 anni di Zagor. La zecca di Lucca ha infatti coniato per l’occasione una moneta speciale che raffigura il volto dell’eroe di Darkwood.
Il fronte degli autori bergamaschi a Lucca è stato molto attivo: Davide Berardi – in arte Daw – ha allargato la cerchia dei suoi fan proponendo il sesto capitolo della serie «A come ignoranza», un’autentica girandola di trovate e personaggi strambi, con storie senza alcuna riverenza per il politically correct. Positivi anche i riscontri su «Valgard» di Michele Carminati e “Superbia” di Luca Rota, i due giovani autori sono tornati a casa con poche manciate di copie. Se Valgard galoppa tranquillo nelle praterie del buonumore sotto l’egida di Comixrevolution, Nodari ha stretto contatti con case editrici interessate al suo stile cartoon. Nella self area in piazza Napoleone Enzo Furfaro, oltre a promuovere il dark western Milite ignoto che lo vede impegnato come disegnatore, ha messo a segno preziosi contatti che potrebbero maturare in nuovi progetti: in pole position c’è una sceneggiatura fantascientifica sul mondo riplasmato dalle intelligenze artificiali.
Una delle sorprese del salone è stato il progetto dr Ink, che vede impegnato Matteo Freddi. Il volume «Come crescere un robottone felice (ed evitare che distrugga il mondo)» ha contagiato vecchi e nuovi appassionati dei cartoni animati giapponesi degli anni ’70. Le copie preparate per la manifestazione, debitamente personalizzate dal team di disegnatori che ha partecipato all’iniziativa, sono letteralmente andate a ruba. Inoltre Freddi e soci (Christian Cornia, Alessia Pastorello, Matteo Cuccato, Federico Tramonte, Cristina Giorgilli) hanno avviato una sorta di catena creativa che ha spaziato dai poster alle spille, dai modelli di carta a sagome robotiche dipinte e decorate. Da citare anche la presenza del direttore artistico di Bergomix, Leonardo Monzio Compagnoni che ha raccolto nuove adesioni alla manifestazione della prossima primavera. Per ora gli ospiti sono top secret, ma la ghiotta anticipazione è che saranno della partita anche alcuni autori della Disney.
Gianlorenzo Barollo