Regione Lombardia si accollerà fino al 31 agosto il maggior costo di alcuni farmaci equivalenti i cui prezzi non sono ancora stati allineati, dopo la decisione Aifa dello scorso 8 aprile, che ha abbassato il «prezzo di riferimento» (cioè la quota di rimborso per le casse pubbliche) di diversi medicinali a brevetto scaduto (generici ma non solo).
Dunque non saranno i cittadini a doversi fare carico degli aumenti di costo. Lo ha annunciato martedì l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia Luciano Breciani, che ha proposto un emendamento, accolto da tutti gli schieramenti in consiglio regionale, su una mozione presentata sull’argomento.
Un provvedimento in questo senso verrà portato all’attenzione della Giunta regionale nei prossimi giorni e diventerà operativo dalla data di approvazione. Dopo che Regione Lombardia aveva provveduto, fino al 31 maggio, a coprire con un finanziamento di 1 milione di euro, i maggiori costi derivati appunto dal mancato adeguamento dei prezzi dei farmaci fissati da Aifa ai produttori, caricandoli sulle tasche dei cittadini, il percorso non è stato completato come promesso dagli organismi centrali.
Concluso dunque il 31 maggio il periodo sperimentale in cui Regione Lombardia ha fatto fronte con risorse proprie all’aumento dei prezzi dei farmaci, è seguito un mese di monitorizzazione per capire il trend di allineamento e le successive azioni da intraprendere.
Purtroppo l’allineamento dei prezzi è risultato ancora oggi carente su circa 250 tipologie di farmaci, di cui solo una parte utilizzati dalla comunità lombarda ma ritenuti di massima utilità. A ciò è seguita una lettera dell’assessore Bresciani ai vertici di Aifa sulle prevedibili garanzie di allineamento.
Infine la decisione in consiglio regionale, per cui si proseguirà la precedente sperimentazione sulla base dei dati del monitoraggio effettuato a giugno da Regione Lombardia, corrispondendo fino al 31 agosto la differenza dei farmaci dei lotti non ancora allineati al provvedimento Aifa.
«Ancora una volta la Lombardia evita che si tolgano impropriamente soldi dalle tasche dei cittadini, in particolare dei nostri anziani», ha commentato Bresciani.