Lombarda petroli querela Striscia”Sito clandestino? Falsa notizia”

Lombarda petroli querela Striscia”Sito clandestino? Falsa notizia”

Villasanta – Non ha certo brillato per comunicatività, finora, la proprietà della Lombarda Petroli. Dopo il disastro del 23 febbraio scorso, ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni anche solo di circostanza e anche lo studio legale Bana di Milano che difende Giuseppe Tagliabue, legale rappresentante dell’ex raffineria, ha preferito tacere. In settimana però l’avvocato Bana un comunicato l’ha diffuso. “In relazione al servizio ‘Onda nera sul Lambro: una nuova pista’, trasmesso da ‘Striscia la notizia’ mercoledì 14 aprile 2010 – recita – l’avvocato Giuseppe Bana di Milano, nell’interesse della Lombarda Petroli Spa, ha depositato questa mattina alla Procura della Repubblica di Monza una querela per diffamazione contro i responsabili della diffusione della falsa notizia che presso la Lombarda Petroli sarebbe stato attivo un deposito clandestino di combustibili e contro chi ha avvallato tale notizia nonostante la sua palese e facilmente accertabile falsità”.

Poche righe che vogliono mettere i puntini sulle “ì” e che sostanzialmente accusano il Tg satirico di Canale 5 di essere stato approssimativo. Il servizio andato in onda la settimana scorsa, partendo da una segnalazione anonima pervenuta alla segreteria di redazione dell’arcinoto programma tv, ipotizzava che nei serbatoi della Lombarda autotrasportatori privi di scrupoli stoccassero del carburante di provenienza illecita, con lo scopo di piazzarlo a qualche distributore compiacente. L’inviato di canale 5, Max Laudadio, spiegava che la “gola profonda” del caso indicava come possibile colpevole del sabotaggio qualche autotrasportatore rimasto tagliato fuori dal giro. Il servizio non menzionava in alcun modo la proprietà, né spiegava come fosse possibile un simile traffico clandestino, mentre la Lombarda è ancora attiva come deposito. Nel silenzio, i legali di Tagliabue devono aver ravvisato l’insinuazione che il presunto traffico avvenisse con la compiacenza o l’omesso controllo dei Tagliabue. Da qui la querela per diffamazione inoltrata lunedì in mattinata.
Valeria Pinoia