Lissone, ferito dopo incidentesciacalli gli rubano 50 euro

Investito e persino derubato. E' il triste destino riservato al 78enne di Muggiò che mercoledì 23 novembre, mentre percorreva in bicicletta lo svincolo della Valassina- via Carducci di Lissone, è stato investito da un'auto e sbalzato per terra dopo un volo di alcuni metri.
Lissone, ferito dopo incidentesciacalli gli rubano 50 euro

Monza – Investito e persino derubato. E’ il triste destino riservato al 78enne di Muggiò che mercoledì 23 novembre, mentre percorreva in bicicletta lo svincolo della Valassina- via Carducci di Lissone, è stato investito da un’auto e sbalzato per terra dopo un volo di alcuni metri. L’incidente è uno dei tre sinistri che nel giro di cinque giorni si sono registrati settimana scorsa allo svincolo lissonese e di cui avevamo relazionato.

Il 78enne è “miracolato”; l’uomo aveva perso i sensi, fu soccorso dai sanitari del 118 e trasportato dell’ospedale San Gerardo di Monza, in codice giallo. Sospetto trauma cranico. Iniziamo col dire che oggi il pensionato sta bene ed è tornato a casa con una prognosi di 15 giorni, due costole rotte, frattura al perone e varie tumefazioni.

La sua vicenda è stata però costellata da vicissitudini e traversie che hanno lasciato sbalorditi i congiunti, in particolare uno dei figli che racconta come la famiglia non sia stata nemmeno avvertita dell’incidente. Il sinistro era avvenuto intorno alle 16. “In serata, non vedendolo tornare a casa” racconta Luca S. “ho chiamato preoccupato il 118, ho fornito le generalità di mio padre e con sorpresa ho appreso che alle 16.20 era stato ricoverato al San Gerardo in seguito ad un incidente stradale. Nessuno ha contattato casa. Un uomo di 78 anni, solo in bicicletta è investito e né la Polizia Locale né i sanitari avvertono la famiglia?”.

Il rancore è destinato solo ad aumentare una volta raggiunto il nosomio monzese dove l’uomo è ricoverato in chirurgia e già stato sottoposto a due tac. “Mi viene detto che mio padre non ha niente e che può essere dimesso” spiega Luca “eppure c’è un sospetto trauma cranico. Mi chiedo perché non venga tenuto sotto osservazione. Mi arrabbio e solo in questo modo convinco il medico a trattenere mio padre per la notte”. Assistito dal figlio (“i medici erano tutti impegnati”).

“Alle 6 di mattina, scopro che mio padre avrebbe dovuto trovarsi in chirurgia 3 e non chirurgia 1” aggiunge Luca “lo spostano così in quel reparto, vengono prescitte nuove e diverse terapie, in attesa delle dimissioni”. Che avvengono alle 12 di giovedì. Le amare sorprese.

“Mio padre aveva con sé un borsello con portafoglio: al pronto soccorso apro il portafoglio e i 50 euro sono spariti. Chi li ha presi?” si domanda il figlio. L’altra sorpresa? “Sotto il gomito ha punti di sutura, ma non erano segnalati sul foglio delle dimissioni”. Traversie che il 78enne cercherà presto di scordare.