limbiate rapinatori

limbiate rapinatori

Due fratelli finiti in carcere con l?accusa di rapina. Rosario e Francesco La Porta, rispettivamente di 32 e 31 anni, residenti in città, già noti alle forze dell?ordine, sono stati arrestati dai carabinieri di Limbiate e Solaro perché ritenuti gli autori di due colpi messi a segno a distanza di una quindicina di giorni, ai danni di due tabaccherie di Ceriano Laghetto e Cogliate. Sempre uguale il loro modo di agire. In coppia, entravano nelle tabaccherie verso sera, approfittando del buio. Puntavano la pistola ai titolari degli esercizi commerciali e poi scappavano col bottino, a bordo di una Polo Wolksvagen guidata da un complice che li attendeva all?esterno. E? successo così? il 4 marzo scorso a Cogliate, alla tabaccheria di via Minoretti. I due malviventi si sono presentati spavaldi al bancone, senza neppure coprirsi il volto con sciarpe o berretti. Armati di pistola, hanno minacciato il titolare e sono riusciti ad ottenere un bottino di circa 600 euro, tra contanti e marche da bollo. Sono poi scappati a bordo della Polo che li aspettava fuori, col motore acceso. La stessa scena si è ripetuta due settimane dopo: il 20 marzo i due fratelli hanno preso di mira un?altra tabaccheria, questa volta a Ceriano Laghetto, in via PrimoMaggio. Hanno puntato la pistola al titolare e gli hanno intimato di consegnare subito i soldi. Hanno quindi recuperato un bottino di circa mille euro e sono fuggiti, sempre con l?aiuto di un complice. I carabinieri, dopo qualche giorno di indagine, sono riusciti a rintracciarli e bloccarli in settimana. I due sono stati sorpresi dalle forze dell?ordine mentre viaggiavano a bordo della Polo, la stessa auto usata per le rapine, per le vie di Limbiate. Una pattuglia li ha avvistati ed è scattato l? inseguimento. I fuggitivi hanno tentato di farla franca ma non ce l?hanno fatta. Sono stati subito bloccati e ammanettati: i carabinieri li hanno quindi sottoposti a fermo. E giovedì il giudice ha convalidato il fermo, con l?accusa di concorso in rapina. Ora si trovano in carcere a San Vittore, in attesa di giudizio. Risulta indagata invece una terza persona, il complice straniero che aiutava la coppia di rapinatori a fuggire subito dopo aver messo a segno i colpi.
P.F.