Lentate, sottopasso del misteroTrovate carcasse di animali

Lentate, sottopasso del misteroTrovate carcasse di animali

Lentate sul Seveso – Pensato per essere un luogo protetto attraverso il quale raggiungere il cimitero del capoluogo, oggi fa paura e chi può, lo evita. Lo stato di abbandono del sottopasso che collega via Giovanni XXIII all’ingresso del camposanto è diventato intollerabile, bottiglie di birra dappertutto, resti di cibo e persino animali mangiati. Si è cercato di capirlo lo scorso martedì 16 novembre, quando sotto una fastidiosa pioggia autunnale, armati di ombrello abbiamo percorso la pista ciclopedonale. Non c’è nessuno, fa un certo effetto passeggiare accanto al muro di cinta della casa di riposo, dove non lontano c’è il piccolo camposanto delle suore.

Si gira a destra verso il cimitero di Lentate e la strada è coperta di foglie bagnate. I passi sono lenti per non scivolare, attorno c’è il grano altissimo, non si vede anima viva, fino a quando si arriva alla galleria sotto la via Falcone e Borsellino ed è qui che lo scempio irrompe. Adagiate ai piedi della scarpata ci sono una trentina tra bottiglie di birra, vino e lattine, non manca nemmeno il sacchetto di un acquisto fatto l’8 novembre in una panetteria di Camnago. É evidente, qui qualcuno si è fermato a bere e mangiare. Sono ragazzotti? Sono extracomunitari? La risposta non spetta a noi.

Mentre osserviamo arriva una signora: «Questa strada la faccio tutti i giorni, ma non posso negare di avere paura e tante conoscenti hanno deciso di non percorrerla più». Un occhio alle bottiglie e lei sottolinea che qualche settimana fa «siamo stati costretti a passare sopra tre stranieri che dormivano sotto la galleria, ho avvisato carabinieri e polizia locale, ma la situazione non migliora». Ultimamente la prova di bivacchi si è fatta ancora più concreta per la presenza di animali morti e l’accensione di focolai. «Un paio di mesi fa c’era una specie di spiedino di coniglio o gatto, non so, credo che l’animale fosse stato ammazzato qui, perché c’era del sangue a terra, senza contare che un paio di giorni fa c’erano due faraone morte e persino un paio di gallinelle americane che camminavano su e giù».

Nel citare l’ultimo episodio, la donna nota qualcosa tra il grano: si tratta proprio di una gallinella americana o almeno quello che ne rimane, sembra sia stata “succhiata”. La gente è stanca di questa situazione, già denunciata in Comune dall’associazione carabinieri. Non è possibile fare maggiori controlli? Illuminare l’area? Posizionare una telecamera? Azioni che consentirebbero di capire cosa accade sulla pista ciclopedonale quando cala la notte.
Cristina Marzorati