Erano oltre duecento i metalmeccanici che hanno preso parte al presidio davanti alla sede di Confindustria di Monza, lunedì pomeriggio. In gran parte lavoratori di aziende del Vimercatese, come Alcatel, Candy, Carrier, Compel, Linkra, Bames Sem che, con altri colleghi, hanno aderito allo sciopero della categoria e all’iniziativa promossa da Fiom Cgil.
Circostanza che dimostra, ancora una volta, quanto la crisi economica e occupazionale assedi ancora, da anni e senza tregua, anche questo spicchio di Brianza, ex silicon valley e avanguardie tecnologiche comprese. Buona l’adesione allo sciopero secondo le stime fornite dai promotori, per citarne alcune: il 75 percento alla Peg Perego, il 40 percento alla Morse Tec, il 60 percento alla Agrati, alla Candy, alla Carrier e all’Alcatel, il 40 percento alla StMicroelectronics, il 75 percento alla Malvestiti.
La richiesta maggiore che il segretario generale Fiom Cgil Brianza ha espresso e sottolineato è l’urgente necessità di individuare una strategia concreta e seria di lotta alla crisi, una strategia che non lasci i lavoratori soli dinanzi ai problemi quotidiani. Le questioni aperte a livello locale si intersecano inevitabilmente con lo scenario nazionale del lavoro.
Cerri si è infatti poi soffermato sull’esigenza di avere finalmente un contratto nazionale che garantisca agli addetti del settore condizioni salariali e oggettive di lavoro molto più dignitose.
“Per la Fiom-Cgil – recita un comunicato diffuso dalla categoria sindacale a margine dell’iniziativa -: il rinnovo del contratto nazionale di lavoro deve avvenire nel rispetto dei percorsi democratici e della reale rappresentatività delle diverse organizzazioni sindacali”.