La Pedemontana a Medafa rivivere l’incubo diossina

La Pedemontana a Medafa rivivere l’incubo diossina

Meda– Pedemontana e diossina: un binomio che continua a fare polemica. Sembra che l’allarme lanciato dalla Lista “Con Buraschi per Meda” farà ancora discutere per tanto tempo. Durante i banchetti del 16 maggio, la lista medese guidata da Vilma Galimberti ha fatto sapere di voler fare appello alla Corte dei Diritti Umani per quanto sta succedendo sul terreno interessato dal passaggio di Pedemontana. Infatti, su due aree molto colpite dal disastro del 1976, passerà la nuova autostrada, in virtù di una deroga regionale di qualche anno fa, che smentisce la prescrizione regionale del 1985, la quale prevedeva il “divieto di dar vita a qualsiasi attività edificatoria o di trasformazione del suolo e del sottosuolo”.

«Siamo stati accusati dall’assessore Luca Santambrogio di giocare con i timori della gente – spiegano – solo perché abbiamo voluto denunciare dei dati di fatto: è un dato di fatto che nel 1976 una vasta area del nostro territorio è stata contaminata da tcdd , e le aree maggiormente contaminate sono state classificate come “A” e “B”. È un dato di fatto che la diossina è un inquinante organico persistente ed è classificata come “sicuramente cancerogena ”. È un dato di fatto che nell’area del Bosco delle Querce “è fatto divieto di qualsiasi attività edificatoria o di trasformazione del suolo e del sottosuolo”. È un dato di fatto che il tracciato di Pedemontana si sviluppi in buona parte in zona “A” e “B” , malgrado il vincolo ambientale. È un dato di fatto l’esistenza di una deroga ad hoc per Pedemontana. Sono tutti dati inconfutabili. Non pensiamo che diffondere tali dati significhi “giocare con i timori della gente”. Noi la chiamiamo “informazione”.

Un’altra affermazione dell’assessore Santambrogio ci ha profondamente meravigliati : sostiene che il nostro comportamento è pretestuoso, poiché anche un eventuale interramento della ferrovia che noi vorremmo potrebbe spostare terra contaminata. Se l’Assessore avesse visionato il nostro materiale informativo avrebbe probabilmente notato che le FNM non si trovano né in zona “A”, né in zona “B” . Il 10 luglio 1976 infatti il vento spirava verso sud: per questo motivo l’incidente è ricordato come “Disastro di Seveso”, e non di Meda. E l’assessore dovrebbe ben sapere che le Fnm si trovano a nord rispetto all’Icmesa. Nel caso nutrisse ancora dubbi in proposito, lo inviteremo senz’altro al nostro prossimo gazebo informativo, dove potrà visionare la documentazione da noi raccolta.
Elena Sandrè