Città del Messico, Distretto Federale, 4 maggio 2009 ore 22.42
Un abbraccio e tutti, e davvero grazie per la vostra vicinanza. E’ dal 23 aprile, cioè da 12 giorni che tutti noi abitanti di questa enorme città (25 milioni circa), viviamo in una situazione di emergenza, di vera difficoltà e di tanta paura. E’ una prova difficile per la città, però solo attraverso le difficoltà di forma il carattere di una persona e la coscienza civile di un popolo. Questa città si è trovata a gestire una situazione pazzesca: un virus nuovo non conosciuto nel mondo e cercare di fermare una epidemia.
Il mio pensiero corre a tutte le famiglie che hanno perso un caro in questa situazione: dichiarate 26 morti per virus H1N1, la verità credo non la sapremo mai… C’è una grande voglia di tornare alla normalità, ma siamo ancora lontani come dicono le Autorità. Vi confesso anche, la mia enorme povertà, cioè la mia preoccupazione a stare a contatto con i poveri, che in questa situazione sono quelli, come sempre, che pagano il prezzo più alto. Siccome leggo via internet velocemente quello che l’informazione dice, volevo darvi, come sempre, una contro-informazione, senza possedere i mezzi per farla veramente.
Diversi Paesi (Ecuador, Argentina, Cuba, Cile e Cina) mantengono la sospensione dei voli da e per il Messico. Oggi c’è stata un importante riunione del Presidente Calderon con i 33 governatori degli Stati messicani, non ammessa la presenza della stampa. La città rimane totalmente bloccata fino a giovedì 7 maggio, per quella data saranno riaperte le Università e le strutture post laurea, la scuola basica (dall’asilo nido alle superiori diremmo noi in Italia) riaprirà solo lunedì 11 maggio.
La riapertura è condizionata al rispetto di norme rigide anti contaminazione come il controllo medico prima di entrare, in caso di presenza di un solo sintomo non verrà autorizzato l’ingresso. Giovedì 7 maggio riapriranno i servizi statali (gli uffici) e potranno riaprire ristoranti, bar, luoghi di ristoro, potranno riaprire tutte le attività produttive fabbriche comprese, e riapriranno le Chiese.
Per dirvi quanto le misure preventive sono dure: nei ristoranti tra un tavolo e un altro ci dovrà essere una distanza di 2 metri e mezzo. Tutti dicono che l’emergenza sta rientrando perché sono tre giorni che non ci sono morti, ma i contaminati continuano ad aumentare, eri certificati 802 nuove infezioni da virus H1N1. I medici con cui sono entrato a contatto io mi hanno detto che la punta massima di contaminazione sarà entro 7 giorni, infatti negli ospedali si cerca di preparare posti letto.
Ho visto medici lavorare senza risparmiarsi, senza riposo, pensando solo al bene dei loro pazienti. Tutti i luoghi di divertimento o culturali rimangono chiusi fino a nuovo ordine: cinema, stadi, discoteche, concerti, musei, biblioteche ecc. ecc. Non possono esserci luoghi che prevedono agglomerazione di tante persone. Per intenderci sul livello di guardia: tutte le donne in stato interessante o in periodo di allattamento non possono recarsi sul lavoro fino a quando non verrà dichiarata superata la fase 5 di contagio.
Si è stabilito che le zone più colpite da questa epidemia erano le zone più povere della città, ovvero quelle zone in cui i pavimenti sono ancora di terra e in cui in pochissimi metri quadrati vivono famiglie numerose, la presenza del pavimento in terra ha favorito la diffusione del virus, insieme alla mancanza d’acqua e al clima essendo i mesi di aprile e maggio i più caldi a Città del Messico. I dati dicono che nello scorso dine di settimana ci sono stati 4 milioni di passeggeri in meno nella metropolitana.
Il Governo continua a dire di non abbassare la guardia. In periferia la situazione rimane di grande disorganizzazione (più del solito) sono sempre i poveri a fare le spese di tutto, sempre loro a pagare! La grande speranza: ho visto tante persone che hanno fame e sete di giustizia, e per questo sono disposte a lottare. Un giorno le sorti saranno ribaltate e sarà il ricco a mendicare dal povero Lazzaro… perché "il povero non sarà dimenticato, la speranza degli afflitti non resterà delusa"!
Sono sempre più convinto quanto torno dalle “città perdute” nella periferia che di fronte a tanto dolore forse l’unica parola è il silenzio, la presenza… la preghiera! La Vergine di Guadalupe, apparsa ad un povero indigeno, il più povero tra i poveri, consoli le pene degli ultimi ed asciughi le loro lacrime!.
Un abbraccio e un grazie per la vicinanza.
In Cristo, vero Liberatore.
Simone sx
Simone Strozzi
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