La Lega a Pontida con polemicheParla Bossi: «Base trattata male»

Lo slogan del raduno 2013 della Lega a Pontida è «Prima il Nord», quello che compare nello striscione sopra il palco allestito sul pratone dove nel pomeriggio parleranno i big del movimento. Ma c'è anche la Bossi-nostalgia e il solito «colore». Ecco quello che succede a Pontida.
La Lega a Pontida con polemicheParla Bossi: «Base trattata male»

Monza – Lo slogan del raduno 2013 della Lega a Pontida è «Prima il Nord», quello che compare nello striscione sopra il palco allestito sul pratone dove nel pomeriggio parleranno i big del movimento. Ma c’è anche la Bossi-nostalgia e il solito «colore». I militanti non si sono fermati per il maltempo, e in tanti hanno raggiunto Pontida già in mattinata. Per quanto riguarda il «colore», in fondo al prato è stato esposto uno striscione con la scritta «Italia di m… secessione». Poi un altro che riporta un «Umberto Bossi, la Lega sei tu», messo proprio nel luogo in cui due anni fa fece scalpore quello che chiedeva «Maroni presidente del Consiglio subito». Ai lati del Palco il simbolo della Lega e la scritta «Verso la macroregione del nord». Sotto il palco, tre nomi adagiati sul prato: «Bossi – Pontida – Maroni». Ferri corti tra bossiani e maroniani: i primi hanno esposto uno striscione che rappresentava il segretario del partito, raffigurato come Pinocchio. Sono volati insulti e anche qualche spintone fra una ventina di militanti, prima che si tornasse alla calma. Mentre il sindaco di Verona Tosi è stato contestato durante il suo intervento.

Parla Bossi – “Qualcuno ha esagerato a dire che tutto va bene, è un leccaculo. La Lega non si sta dividendo come scrivono i giornalisti, ma qualche volta la base viene trattata un pò male, si finisce per escluderla e contare poco. Ma credo che tutto è ancora rimediabile”. Lo ha detto il presidente della Lega Umberto Bossi, parlando dal palco di Pontida. “Siamo ancora in grado di modificare le cose” ha aggiunto Bossi. “Non possiamo metterci a litigare e fare felici i romani – ha continuato Bossi -. Noi vogliamo il cambiamento, niente insulti e niente fischi, non fate felici le canaglie romane, sono là dall’altra parte del televisore sperando che Pontida finisca male, sperano che ci meniamo. Ma qui c’è la concordia, qui si mise la base solida dell’amicizia e la stima reciproca: noi siamo fratelli, tutti per uno, tutti per tutti”.

Luca Zaia – “Il vero segnale che dobbiamo dare da qui è che la macroregione del nord sia prima di tutto. In Veneto vogliamo fare il referendum per l’indipendenza della nostra regione, una volta per tutte lo facciamo e ce ne andiamo”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, parlando dal palco di Pontida. “A Roma diciamo stai attenta ci stiamo organizzando: a pochi chilometri da qui c’è la Carinzia con il 25% delle tasse”, ha aggiunto Zaia.

Roberto Cota – “Oggi a Pontida abbiamo il progetto del nord, che si può realizzare grazie al fatto che abbiamo il governo di Piemonte, Lombardia, Veneto e speriamo anche quello del Friuli Venezia Giulia. Alle ultime elezioni la Lega ha ottenuto voti pesanti”. Lo ha detto il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota parlando dal palco di Pontida. “Da qui possiamo partire per costruire la macroregione del nord” ha aggiunto Cota.

Roberto Calderoli – “Giovedì mattina porterò in Senato le firme raccolte e la mozione a sostegno della macroregione del Nord e del 75% delle tasse, ne porteremo 60 mila, 10 mila in più di quelle richieste”. Lo ha annunciato il senatore della Lega Nord, Roberto Calderoli dal palco di Pontida.

Tocca a Maroni – «La Lega un anno fa è stata travolta dagli scandali. Abbiamo fatto pulizia. I veri diamanti della Lega sono i militanti, abbiamo smentito i gufi: la Lega c’è». Lo ha detto Roberto Maroni all’inizio del suo intervento con accanto Umberto Bossi. Maroni ha anche detto di voler donare un diamante alle sezioni più meritevoli del Carroccio. «La Lega è immortale. Noi abbiamo le idee, la fede e il progetto. La macroregione è il futuro». Poi la divisione dei compiti all’interno del nuovo organismo: il Piemonte si occuperà delle infrastrutture («ma basta consumo di suolo» tuona Maroni). Il Veneto dovrà sviluppare il sistema della sanità e le politiche sociali.
Poi l’attacco a Roma: «Faremo la guerra a Roma, questo governo di Monti che ha creato quella vergogna che sono gli esodati se ne deve andare» ha detto ancora Maroni.
«La Lega divisa? Tutte stronzate scritte dai nostri nemici. Il movimento è unito per ottenere il risultato concreto: la nostra libertà». Lo ha detto ancora Roberto Maroni al termine del suo intervento sul palco di Pontida.