La donna dell’anno di Seregnocura i bimbi terminali a New York

È Elvira Parravicini, 56 anni, la donna dell'anno di Seregno alla quale l'amministrazione comunale ha assegnato il Premio Mimosa 2013 ritirato dalla mamma al teatro Santa Valeria perché la neonatologa è impegnata alla Colombia University di New York
La donna dell’anno di Seregnocura i bimbi terminali a New York

Seregno Ha inventato il ‘comfort care’ per curare i neonati affetti da malattie letali. Un metodo che le ha insegnato mamma Natalina alla quale è spettato il compito di ritirare, davanti a un teatro Santa Valeria gremito, il premio Mimosa che l’amministrazione comunale alla donna dell’anno. Lei è la neonatologa Elvira Parravicini, 56 anni, di Seregno ma da tempo al Morgan Stanley Children’s Hospital collegato alla Columbia University di New York dove ha fondato il primo neonatal hospice pensato nel 2006 con lo scopo di curare i bambini che nascono già malati terminali. Mamma Natalina Omodei ha ritirato il premio consegnato dal sindaco Giacinto Mariani e dall’assessore Ilaria Anna Cerqua con la seguente motivazione: «Con al sua testimonianza quotidiana di fiducia ed amore verso la vita ha saputo raggiungere traguardi straordinari di grande valore etico». Nel corso del 2012 il personale medico e paramedico della Columbia UNiversity ha votato la dottoressa Parravicini come «medico dell’anno». Da New York ha detto che «il comport care non è una teoria definita. È un modo per approcciarsi ai piccoli pazienti e alla loro famiglie unendo le conoscenze mediche con la propria umanità. Ho imparato questa tecnica dalla mia mamma. Il comfort care si basa su quattro semplici principi: l’accoglienza del neonato, il tenere il bambino al caldo principalmente attaverso il contatto con il corpo della madre e del padre, l’attenzione affinché il neonato non soffra la fame e la sete e il non fare provare alcun dolore al bambino. La lunghezza della loro vita non può essere prevista con certezza per cui la nostra responsablità di medici è servire la loro vita, corta o lunga che sia».