Ronco Briantino – Il posto è uno. Un impiego da operaio comunale a tempo indeterminato, per il quale l’amministrazione ha indetto un concorso pubblico. Lunedì 25 febbraio è il giorno della selezione. Sono le due del pomeriggio, piove neve gelata su Ronco e sul piazzale del cineteatro Pio XII.
La prova è stata trasferita qui, poiché il numero delle domande giunte in municipio si è rivelato ben oltre le aspettative. Duecentottanta. Duecentottanta candidati per un solo posto: vengono da tutta Italia, hanno età e storie diverse, e sono quasi tutti (ma non tutti) uomini. Una macchina organizzativa massiccia, cui partecipano la polizia locale, la protezione civile. Parcheggi eccezionalmente allestiti per il concorsone e gli accompagnatori – genitori, figli, fidanzate e mogli – indirizzati al vicino bar dell’oratorio, per trascorrere l’attesa al caldo.
Le porte del cinema si chiudono alle spalle degli ultimi arrivati: si può cominciare. Due le prove previste, uno scritto e un’esercitazione pratica negli spazi dell’oratorio. Dieci per volta, a ritmo di un gruppo ogni quarto d’ora. Tra i primi a lasciare la sala coloro che hanno deciso di ritirarsi. «Ho già un lavoro – spiega un trentenne rinunciatario – e quando ho riconosciuto tra i candidati moltissime persone che so essere disoccupate e con famiglia, non me la sono sentita».
I primi esamitati scambiano idee sulla prova appena sostenuta, mentre varcano il cancello. Non si sottraggono alla richiesta di un’impressione, su questo concorso inaspettatamente affollato. Perlopiù in forma anonima, però. «Per il tipo di lavoro proposto – dice un ventisettenne di Vimercate, che commenta l’esame con un 47enne toscano – se si presentano quasi trecento persone un motivo ci sarà». Nel bar del cinema Fabio Brusadelli e la moglie, di Costa Masnaga, aspettano che il figlio ventiquattrenne termini la selezione. «Fino a qualche tempo fa forse si sarebbero presentati in pochi o nessuno, adesso la situazione è quella che è», dice Brusadelli. Intanto la televisione sta trasmettendo i risultati in fieri della tornata elettorale.
E questo pomeriggio ronchese è una scheggia che rispecchia un paese intero. «Siamo lo specchio dell’Italia attuale – dicono altri candidati – Siamo qui per un posto da 1048 euro al mese, come tuttofare. Probabilmente anche lavori di riesumazione. Ecco dove ci ha portato la politica». «Quando ho visto che tra di noi c’è anche una donna – chiosa un meccanico di Monza – ho capito che la disperazione è davvero grande». Salvatore Guadagnino viene invece dalla bergamasca e ha 41 anni. «Che dire? Mai vista una cosa del genere». Anche il sindaco Francesco Colombo dice di esser rimasto impressionato dal numero dei candidati. «La prova era pertinente», spiega uno di loro; altri si domandano come avverrà la valutazione.
Intanto si fa buio su Ronco e alle 19 il concorsone non è ancora concluso. Salvatore Pettinato, 47enne di Lomagna dice: «Siamo in 280 e ho sentito ripetere da tutti la stessa cosa: che è un segno dei tempi». È finita anche la prova di un giovane che domanda – e le sue parole riassumono questo pomeriggio di speranza disperata – «Da che parte per la stazione di Osnago?». A piedi? «A piedi, quello non è un problema».
Letizia Rossi