Monza – Nascono fuori dal capoluogo e aprono l’impresa in città “arricchendola”. A Monza sono il 72,6% i titolari di impresa individuale “provinciali”, vale a dire chi nato fuori dal Comune capoluogo decide di aprire la propria attività in città. A Milano i piccoli imprenditori “provinciali” rappresentano il 66,6%, a Torino il 59,3%, a Bologna il 57,9% e a Firenze il 53,8%. E tra coloro che occupano una carica societaria all’interno di un’impresa sono “provinciali” a Monza il 70,3%, a Bologna il 60,7%, a Milano il 58,4% e a Firenze il 57,8%. E sono sempre di più coloro i quali decidono di lavorare in città ma restare a vivere fuori, attratti dalla qualità della vita.
In dieci anni il rapporto tra i residenti in città e quelli in provincia decresce: la popolazione residente a Milano sul totale dei residenti nella provincia milanese pesa il 3,6% in meno (Roma –4,8%, Palermo 5,3%). E il fenomeno incide sul reddito che è più alto in provincia rispetto alla città. Per esempio la città di Milano è sesta in provincia per reddito annuale per abitante (21.358 Euro) dopo Basiglio (28.634), Cusago (26.751), Segrate (22.269), Besate (21.968) e Arese (21.843). E così Monza, che con 18.617 Euro per abitante, è terza in provincia dopo Vedano al Lambro (20.954) e Lesmo (18.832).
E Napoli che con 8.716 Euro si colloca dopo Capri (12.014), Sorrento (10.811) e Portici, Anacapri e Procida (tutte con oltre 9.000 Euro). E’ quanto emerge da una stima dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese, Istat, Centro Studi Sintesi per Il Sole 24 Ore, Infocamere.