Il ricordo di tanti «suoi» sacerdotiFigura paterna, sempre presente

La testimonianza di don Mario Antonelli, 51enne sacerdote monzese, oggi collaboratore dell'ufficio diocesano per la pastorale missionaria e dei migranti e docente di teologia fondamentale a Seveso, e di don Tommaso Castiglioni, insegnante del seminario brianzolo.
Il ricordo di tanti «suoi» sacerdotiFigura paterna, sempre presente

Seveso – La notizia della scomparsa del cardinale Carlo Maria Martini è giunta a don Mario Antonelli, 51enne sacerdote monzese, oggi collaboratore dell’ufficio diocesano per la pastorale missionaria e dei migranti e docente di teologia fondamentale a Seveso, mentre con alcuni seminaristi si trovava in visita al Museo di Santa Giulia a Brescia. La sua commozione è palpabile, mentre lo raggiungiamo al telefono: è in auto con altri sacerdoti del seminario e il ricordo di Martini sgorga senza freni dal libro del suo sacerdozio. «Entrai nel seminario nell’ottobre 1979, proprio poche settimane dopo la sua nomina a vescovo – ricorda il sacerdote – lui mi ha accompagnato per tutto il mio ministero, sino al 2002, prima nella formazione in seminario, poi anche nella mia esperienza missionaria (sacerdote Fidei donum in Brasile, ndr)». «All’inizio – continua don Antonelli – noi eravamo 20enni e lui aveva tanta voglia di ascoltarci, di parlarci sempre di persona. È stato così anche negli anni dei miei studi a Roma, con continue visite a noi studenti della diocesi». Una presenza costante, dunque, paterna. Martini e la Brianza, è davvero un legame che passa soprattutto da Seveso. E’ stato l’arcivescovo di Milano che, negli anni Novanta, ha voluto la ristrutturazione del seminario. Nel 1998 ha presenziato alla riapertura della casa dei sacerdoti. Oggi lo ricorda don Tommaso Castiglioni, insegnante di teologia del seminario brianzolo. «Una grande gratitudine per lui- dice don Castiglioni- per l’attenzione che ha sempre avuto nei confronti degli educatori e degli stessi seminaristi. Del cardinale voglio ricordare la grande paternità, una figura ieratica».