Lissone – Si è celebrata questa mattina la 61esima Giornata nazionale per le vittime di incidenti sul lavoro che ogni anno riunisce con forza istituzioni, mondo del lavoro e cittadini, «nel ricordo dei troppi caduti che si aggiungono ad una lista forse appena più corta nel passato, ma non nella misura che si conviene ad uno Stato civile, che ha nel lavoro e nella dignità umana la sua essenza fondante» come sottolineato durante la conferenza a palazzo Terragni dal presidente provinciale Anmil Monza e Brianza, Firmino Di Barbora.
«I dati complessivi dell’Inail sull’andamento infortunistico del lavoro nel 2010, ci dicono che è proseguito il lieve calo del fenomeno, con 775.374 incidenti, di cui ben 980 mortali, con la triste media di tre morti sul lavoro ogni giorno. Numeri ai quali si aggiungono quelli relativi alle malattie professionali, con un aumento delle denunce di ben il 22 percento rispetto all’anno precedente. Un andamento che i dati provvisori relativi ai primi sei mesi di quest’anno sembrano confermare, ma con una sostanziale stabilità dei casi mortali che aumenta la nostra preoccupazione», sottolinea Di Barbora.
L’attenzione si è poi focalizzata sull’importanza della prevenzione degli infortuni. L ‘Anmil, associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, ha voluto vivere un momento di sincera emozione e di orgoglio per rendere omaggio a tutti coloro i quali hanno contribuito con la loro vita al progresso sociale del nostro Paese. Senza dimenticare che negli ultimi cinque anni in Italia, si sono verificati 5mila infortuni sul lavoro che hanno portato a ben 7mila morti e oltre 200mila invalidi permanenti. Durante la mattinata, alla presenza del sindaco Ambrogio Fossati, delle autorità locali, civili, militari e delle associazioni locali, è stata depositata una corona d’alloro alla targa ricordo ai caduti del lavoro. Al termine della benedizione, santa messa in chiesa prepositurale e un corteo fino a palazzo Terragni accompagnato dalle note musicali della banda Santa Cecilia.
Erica Sironi