Monza – L’incisione protagonista di una mostra nata da uno studio approfondito di Alberto Crespi. Una mostra che è un confronto: tra l’Accademia di Brera e l’Accademia di Firenze attraverso due autori, Giuseppe Longhi e Raffaello Morghen, vissuti entrambi tra la seconda metà del XVIII secolo e la prima metà del XIX. L’esposizione che si aprirà domenica 11 (inaugurazione il 10 alle 18 in Arengario) e sarà visitabile fino al 16 maggio, avrà due sedi espositive: l’Arengario di Piazza Roma e la Saletta reale della stazione.
“Il progetto di questa rassegna –spiega Crespi, curatore con la collaborazione di Rolando Bellini, Francesca Valli, Giovanna Mori e Dario Porta- risale ormai a una decina di anni fa quando terminai i miei studi relativi soprattutto all’arte incisoria di Longhi. Oggi, grazie all’impegno degli Amici dei musei e dell’Assessorato alla cultura, ne nasce una mostra, suggestiva per il confronto tra due artisti e due realtà, quella milanese e quella fiorentina”. Le vicende dei due maestri s’intrecciano infatti tra il 1790 e il 1830, quando entrambi sono protagonisti della vicenda artistica italiana: esponente il Longhi della scuola braidense e il Morghen dell’Accademia fiorentina, i due produssero in incisione opere di pregio che facessero conoscere al vasto pubblico opere d’arte scultorea e pittorica della precedente tradizione italiana. Ecco che, quindi, la mostra esporrà stampe da Raffaello, Leonardo, Guido Reni, Caravaggio, Correggio, Andrea Appiani ma anche Poussin, Rembrandt, Rubens. Una carrellata di grandi nomi e di grandi opere attraverso la riproduzione a incisione di due grandi maestri e delle rispettive scuole.
“La mostra –ha aggiunto il curatore- si suddivide in otto sezioni, dedicate rispettivamente all’opera incisoria di Longhi e di Morghen, ai rispettivi collaboratori e allievi, a una campionatura del ciclo dei Fasti napoleonici e dei Quadroni di San Carlo esposti in Duomo a Milano”. Una sezione di ritrattistica (Ritratti di Longhi e di Morghen insieme a ritratti di Eugenio di Beauharnais, di Andrea Appiani, di Napoleone imperatore, di Giovanna d’Aragona) trova posto quasi integralmente nella Saletta reale della stazione; c’è poi una sezione didattica e una sezione per i documenti.
Alla realizzazione di questo importante evento espositivo hanno contribuito i Musei civici di Monza, l’Accademia di Brera (Gabinetto disegni e stampe – Raccolte storiche), il Comune di Milano con la raccolta di stampe Bertarelli del Castello Sforzesco e la Biblioteca comunale centrale di Palazzo Sormani oltre all’Ordine costantiniano di Parma.
Elena Lampugnani
Giuseppe Longhi e Raffaello Morghen. L’incisione neoclassica di traduzione 1790-1840. Orari Arengario: mar-ven 15-19 e sab-dom 10-13 e 15-19. Orari saletta reale: mar-sab 15-18. Info: 039.365752.