Google ha annunciato che quest’estate lancerà Google Wallet, nuovo servizio che renderà il cellulare una carta di credito. Partner dell’iniziativa sono Citigroup, Mastercard, First Data (azienda che fornisce soluzioni di pagamento mobili) e l’operatore americano Sprint.
Come ha spiegato Stephanie Tilenius durante la presentazione trasmessa via streaming a New York, Google mira a costruire la prossima generazione di commercio mobile.
The Wallet (portafoglio, in italiano) è un applicazione per smartphone dotati del sistema operativo di Google, Android, e di chip Nfc (Near Field Communication, tecnologia che fornisce connettività wireless bidirezionale a corto raggio).
All’utente basterà avvicinare il telefono a un apposito terminale abilitato alle vendite. Al contempo, Google prevede di presentare anche offerte commerciali mirate basate sulle abitudini di acquisto e la posizione del cliente.
Ma l’idea non piace a PayPal: il sito di pagamenti online ha fatto causa alla società di Mountain View, accusandola di avere rubato segreti industriali che potrebbero essere stati usati per mettere a punto la piattaforma per usare il cellulare come carta di credito.
Il documento di 28 pagine, presentato al tribunale di San Jose, in California, accusa la società e Osama Bedier e Stephanie Tilenius, due ex dipendenti di PayPal che ora lavorano da Google: avrebbero passato al gigante di Internet informazioni confidenziali collegate appunto alla tecnologia usata per i pagamenti online.
Per due anni, Google e PayPal hanno portato avanti trattative su una possibile collaborazione (PayPal avrebbe dovuto fornire a Google la tecnologia per pagare online con i telefoni con sistema operativo Android), ma secondo l’accusa la società di Mountain View avrebbe «messo la parola fine alle discussioni per mettere a punto un prodotto concorrente con l’aiuto degli ex dipendenti di PayPal».