Monza – Una finanziaria scomparsa. Un buco da cinquanta milioni di euro. Una società letteralmente svanita nel nulla. Si sta allargando a macchia d’olio in tutto il Paese lo scandalo della Ibs Forex,società finanziaria diventata famosa perché consentiva ai clienti di investire sul (rischioso) mercato valutario, la cui sede di Como, da un giorno all’altro è stata chiusa con buona pace delle migliaia di investitori, singoli risparmiatori e non, sparsi anche a Monza e Brianza. Uno di loro, un 42enne che preferisce mantenere l’anonimato, ha deciso di raccontare la sua infausta esperienza sulle pagine de “La Provincia” quotidiano locale comasco.
Ma i legami con la Brianza non si esauriscono con la presenza di investitori truffati. Occorre fare un passo indietro, a ritroso fino alla creazione della spa comasca, per rovare un socio fondatore di Seregno, un monzese di 33 anni tra i primi soci e un altro monzese di 31 anni cofondatore, uscito di scena però nell’aprile di due anni fa. Un’altra citazione relativa a Monza, la si ritrova scorrendo le pagine web della Ibs, nelle quali si fa riferimento alla Banca Popolare di Monza, come uno degli istituti di riferimento della finanziaria finita al centro dell’inchiesta aperta a Como e condotta dal sostituto procuratore lariano Massimo Astori.
La Banca popolare di Monza, in questi anni confluita nella Banca di Intra, attualmente facente parte del Gruppo Veneto Banca, uno dei primi 15 gruppi bancari italiani, smentisce però ogni collegamento con la Ibs. Lo fa attraverso l’ufficio stampa del Gruppo Veneto Banca, che ha preso le distanze dalla vicenda, negando l’esistenza di qualsiasi tipo di legame o convenzione con la finanziaria comasca. L’istituto ha fatto anzi sapere di aver attivato il proprio studio legale di riferimento per “studiare eventuali azioni a tutela dell’istituto”. Prima di fare querela, però bisognerebbe sapere che fine hanno fatto i responsabili della Ibs. Se lo chiedono in molti, società, risparmiatori privati, promotori che hanno creduto nella bontà delle operazioni di Ibs.
Tra questi anche il 42enne brianzolo., che ha detto di aver “perso i risparmi di una vita”, in tutto 142mila euro, come lui stesso ha denunciato ai carabinieri. Secondo quanto si apprende dalle cronache locali, l’agenzia di Como era punto di riferimento di altre filiali in Italia, di una società ritenuta solida e affidabile, con grosse collaborazioni nel settore e un nome di riferimento per le movimentazioni di valuta. Eppure dalla sera alla mattina è sparito l’intero ufficio di Como, e con questo anche chi ci lavorava: impiegati, broker, dirigenti.
Federico Berni