Hockey Seregno compie 45 anniMarchini: ma la prima squadra?

L'ex capitano tira un rigore in movimento contro <quei signori che hanno distrutto in pochi mesi una storia lunga 45 anni. In quello che è capitato ci sono tante colpe e davvero poco sfortuna>. Dal passato al presente: <Bene ricostruire il settore giovanile. Manca però una compagine Seniores di alto livello>.
Hockey Seregno compie 45 anniMarchini: ma la prima squadra?

Seregno Da «capitano in esilio», per utilizzare una famosa definizione coniata per il calciatore Alessandro Nesta dai tifosi della Lazio, all’indomani del suo passaggio al Milan, vivrà domani con un’amarezza che fatica a celare il momento celebrativo del quarantacinquesimo di vita del movimento hockeystico seregnese, che per iniziativa del Seregno Hockey 2012 si concretizzerà con uno stage riservato alle categorie comprese tra l’Under 13 e l’Under 17, ospitato dal Palaporada tra le 9 e le 18.

Lui è Luca Marchini, unico seregnese che in questi nove lustri ha vestito la maglia della nazionale italiana in una competizione ufficiale (gli europei disputati ad Oviedo, in Spagna, nel 2008), che oggi, dopo il ritiro di un anno fa per problemi economici del Seregno Hockey dal campionato di serie A/1, difende i colori del Pieve 010, compagine cremonese che milita in serie A/2.

«Affronto questa ricorrenza con una sensazione strana -commenta-. Ho rivisto in questi giorni sui giornali la fotografia della formazione dell’ultima stagione e mi sono tornate alla mente le difficoltà che ho condiviso con i miei compagni, fino appunto al ritiro a torneo in corso. Con un pizzico di ironia, non posso che complimentarmi ancora una volta con chi ha distrutto in pochi mesi una storia lunga quarantaquattro anni: in quello che è capitato ci sono tante colpe e davvero poca sfortuna».

L’attenzione si sposta quindi sul presente: «Al Seregno Hockey 2012, la società che è subentrata alla precedente, faccio i complimenti. Con un però. I complimenti derivano dalla scelta di puntare sul settore giovanile, una scelta lungimirante e che ha colmato una lacuna evidente troppo a lungo.

Il però scaturisce dalla mancanza di una prima squadra: per esperienza personale, so che un bambino per emergere ha bisogno di un riferimento ad alto livello, che senza una compagine Seniores forzatamente non c’è. Spero che a breve i programmi possano includere questo salto di qualità».

La battuta finale è in ottica futura: «Un mio ritorno a Seregno? In estate mi sposerò e l’hockey su pista dovrà pertanto incastrarsi con il resto del puzzle della mia vita. Rientrerei volentieri alla base, pur se dubito che la serie B potrebbe essere per me una realtà stimolante e pur se a Pieve San Giacomo mi sono trovato benissimo. Vedremo».

Intanto, la scena domani la occuperanno atleti o tecnici di grido, come Pedro Gil, Dario Rigo, Juan Oviedo e Franco Vanzo, che collaboreranno allo stage.
Paolo Colzani