«Gruppo unito, sobrietà, serietà»Napolitano chiama l’Italia a Roma

Chi mastica di calcio, e ha memoria storica per questo genere di cose, dice che non è mai successo. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha invitato la Nazionale di calcio lunedì al Quirinale. Indipendentemente dal risultato della finale degli Europei.
«Gruppo unito, sobrietà, serietà»Napolitano chiama l’Italia a Roma

Monza – Chi mastica di calcio, e ha memoria storica per questo genere di cose, dice che non è mai successo. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha invitato la Nazionale di calcio lunedì al Quirinale. Indipendentemente dal risultato della finale degli Europei di calcio in programma domenica sera a Kiev. Lo ha fatto con una lettera pubblicata sul sito internet ufficiale della presidenza della Repubblica.

«Caro Prandelli, desidero ringraziarla – ha scritto il Capo dello Stato al Commissario Tecnico – per le così calorose parole augurali che mi ha rivolto – anche a nome dell’intera Nazionale – in occasione del mio compleanno e all’indomani della splendida vittoria di Varsavia.

Quello che ho trovato molto bello in tutte le vostre prestazioni agli Europei è stato l’affiatamento tra “vecchi e nuovi”, lo spirito di squadra, la comune determinazione e generosità. Impossibile fare graduatorie: non c’è stato nessuno che non abbia condiviso l’impegno e lo sforzo, che non abbia dato il meglio di se. E aver creato quel clima, aver saldato quella compagine è stato atto meritorio.

Ho nello stesso tempo molto apprezzato la sobrietà e serietà dei suoi commenti: consapevolezza dell’importanza dei risultati, senza retorica, senza trionfalismi, sapendo quanta strada resti da percorrere. Ma non è forse questo il discorso da fare per l’Italia e per la sua Nazionale di calcio?
Le esprimo la mia vicinanza e le trasmetto il mio incitamento – a tutti i ragazzi – per la prova conclusiva di domani (domenica, ndr). Sono stato felice di essere accanto a voi a Danzica, quando si trattava di superare la prima prova, di smentire facili pessimismi, di dimostrare che “la squadra c’era”, che gli azzurri ancora una volta si sarebbero fatti onore in nome dell’Italia.
Vi accoglierò in Quirinale con grande piacere al vostro ritorno a Roma lunedì».

Se poi invece dovesse saltare fuori che è già successo, nella storia del calcio italiano, che importa? Rimane un bel gesto di stima e rispetto.
Ch.Ped.