Gli anni Sessanta alla cena Flower Power: Giulio invita a tavola a Monza contro la Sla

Sabato 19 maggio un menù anni Sessanta, una serata scanzonata, sorprese e una buona causa. E soprattutto un invito speciale, da condividere subito. A lanciarlo Julius Neumann, affetto da Sclerosi laterale amiotrofica dal 2007. Lui, con i suoi inseparabili amici, si battono a sostegno di altri malati e in aiuto al Centro NeMO di Milano e al progetto SLAncio di Monza.
Julius, per gli amici monzesi Giulio, Neumann
Julius, per gli amici monzesi Giulio, Neumann

Un menù anni Sessanta, una serata scanzonata, sorprese e una buona causa. E soprattutto un invito speciale, da condividere subito. L’appuntamento è per sabato 19 maggio, alle 19.30, negli spazi dell’oratorio del Duomo di Monza con la cena “Flower Power”. È qui che si ritroveranno in tanti per aiutare il Centro clinico NeMo di Milano e il progetto SLAncio di Monza, due realtà d’eccellenza per le persone affette da Sclerosi laterale amiotrofica.

«Tutti i “vecchietti” che erano ragazzini come me negli anni 60, si ricordano di una vita spensierata senza cellulari, smartphone, pc, con la tv in bianco e nero e due canali» ricorda Julius Neumman, monzese che convive con la Sla dal 2007 e che da diversi anni, con un gruppo affiatatissimo di amici, progetta senza sosta iniziative per la raccolta fondi per gli altri malati, per i centri dedicati e per la ricerca, ma anche per sensibilizzare tutti su una malattia ancora poco conosciuta. Ingegnere monzese, Julius ha girato il mondo per lavoro, lui che quel mondo lo ha avuto addosso fin da piccolo; un’impronta di famiglia, con mamma milanese, di sangue brianzolo, papà nato in Ucraina e cresciuto in Polonia, nonna russa e nonno polacco. Lui, classe 1957, è cresciuto a Monza, (qui ha trovato anche i suoi amici nel mondo Scout) per poi volare negli Stati Uniti per la laurea in Bio ingegneria e il master in Economia e commercio (Mba). A ruota sono arrivati lavori da dirigente in Portogallo Francia, Svizzera, Kenya, dove conosce sua moglie.

Ora Monza è tornata ad essere la sua casa. È stata la Sla, “la bastarda” come chiama lui la malattia che lo ha reso immobile, ad imporglielo. Ma lui non si ferma mai. Oltre la ferocia di una SLA che ti rende come pietra. E invita tutti all’appuntamento del 19 maggio con l’originalità e l’estro che da sempre gli appartengono. «Negli anni Sessanta alla chiusura delle scuole si pensava alle vacanze – continua Julius, che ci scrive attraverso il suo comunicatore oculare e che, già nel suo appello, mostra lo spirito scanzonato che guiderà la cena, nonostante la finalità serissima. – Si andava al mare, in Italia, le vacanze in resort stranieri erano quasi inesistenti. Noi andavamo a Riccione e il viaggio era tutto un programma. Svegliataccia alle 2 del mattino per evitare il traffico. La A14 non esisteva e, usciti a Bologna, si imboccava la statale fino a Riccione. Ore di strada per fare i poco più di 300 km. Poi la festa. Si andava a Gabicce Mare a raccogliere cozze con coltello e maschera. Poi si portavano alla prima trattoria au bord de l’eau per mangiarle insieme ad altre leccornie pescate poche ore prima. Per divertirsi si andava ai cinema all’aperto, con i film con James Bond».

Una vita semplice, migliore o peggiore di quella di oggi? Non si possono fare paragoni, sono passati poco più di 50 anni ma paiono 150. «All’epoca – continua Julius, una moglie e due figlie – in Italia i cambiamenti portati dal boom economico si riflettevano anche in cucina. Antipasti più ricercati sostituivano i tradizionali salumi, i primi piatti vedevano nascere nuove ricette ed ingredienti (chi non si ricorda della paglia e fieno oppure dei tortellini alla panna?)». Ed ecco l’appello, sull’onda dei ricordi, suoi e di tanti altri che potranno condividerli con la cena benefica: «Con la nostra cena-evento vogliamo ricreare un po’ dell’atmosfera di quegli anni, e allo stesso tempo raccogliere fondi preziosi per combattere la SLA. Spero che parteciperete numerosi, sarà una serata divertente». Un salto nel passato per guardare al presente e al futuro di tanti che sperano in una evoluzione delle ricerca contro la sclerosi laterale amiotrofica.

Menù completo 35 euro, vino incluso. A cucinare e preparare sarà un gruppo di vecchi scout, da 45 anni amici di Julius. E la onlus Ti do una mano è pronta a dare man forte. Sono loro che da qualche anno, oltre ad essere sempre accanto a Julius e alla sua famiglia, organizzano accanto a lui eventi con il duplice scopo di raccogliere fondi per la ricerca contro la SLA e sensibilizzare sulla malattia. E saranno loro a sorprende ancora una volta tutti coloro che vorranno sedersi a tavola per un buon, buonissimo motivo. Info e prenotazioni (costo della cena 35 euro, vino incluso): http://muhote.wixsite.com/unarisottataincentro.