Giussano: espulsi i marocchiniche furono accusati di terrorismo

Giussano: espulsi i marocchiniche furono accusati di terrorismo

Giussano – Li hanno prelevati da casa alle sette del mattino, accompagnati alla Malpensa e imbarcati sul primo aereo per il Marocco. “Se lo aspettavano, erano tranquilli” dicono i legali di Rachid Ilhami e Abdelkader Ghafir, 32 e 43 anni, operai, già reclusi per un anno e sette mesi con l’accusa di aver creato una cellula fondamentalista ispirata ad Al Qaeda in Brianza.
Assolti a luglio dall’accusa di terrorismo dalla Corte d’Assise di Monza, anche se il tribunale, in sentenza, ha riconosciuto che tra i due ci sia fosse “l’accordo per commettere un delitto” disponendo due anni di libertà vigilata per entrambi. Ma il Ministero degli Interni è intervenuto prima, con un provvedimento di “accompagnamento immediato” dei due immigrati (regolarmente residenti a Giussano con le famiglie) per ragioni di “pubblica sicurezza”.
Un epilogo prevedibile, già dalla fine del processo, ma le reazioni dei difensori sono arrivate ugualmente. Non è dato sapere infatti, che tipo di trattamento riserveranno le autorità marocchine a Ilhami e Ghafir, che potrebbero essere rilasciati, ma anche trattenuti o subire “arresti e pressioni”, come sostiene l’avvocato Barbara Manara, secondo la quale l’espulsione “è una cosa inaudita” dopo aver trascorso “più di un anno e mezzo in carcere per delle chiacchiere al telefono”. Nel caso venissero arrestati, il legale potrebbe rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
Più cauto l’avvocato Gigliola Ghezzi, difensore di Ilhami, condannato ad un anno e sette mesi, ma solo per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: “prima aspettiamo le motivazioni della sentenza (il cui termine per il deposito scade il 4 ottobre, ndr)”.
Tecnicamente, avrebbero diritto di rientrare in caso di ricorso in Appello, che peraltro il pm Nicola Piacente (che aveva chiesto pene fino a undici anni) avrebbe intenzione di fare. Guai anche per la famiglia di Ilhami, il cui termine per lo sfratto dalla casa comunale di Giussano, scade il 9 settembre.
I due uomini erano stati arrestati nel dicembre 2008 dagli uomini della Digos, con l’accusa di avere in corso la preparazione di attentati. Secondo gli investigatori, i due hanno “ispirato” anche il libico Mohamed Game, l’autore dell’attentato alla caserma Santa Barbara, nella casa del quale venne trovato un ritaglio di giornale relativo al loro arresto.
Federico Berni