Giussano, due tendopoli in cittàMa è solo un “pesce d’aprile”

Due tendopoli, a Paina e Robbiano. L'annuncia un'ordinanza del sindaco giunta via fax in redazione. In realtà è tutto uno scherzo, un pesce d'aprile ordito da Luigi Folcio del Gruppo volontari della Brianza. Con un retrogusto provocatorio, però.
Giussano, due tendopoli in cittàMa è solo un “pesce d’aprile”

Giussano – Un bel “pesce d’aprile”, quello orchestrato questa mattina da Luigi Folcio, referente del Gruppo volontari della Brianza. Un “pesce d’aprile” che, alla luce di quanto accaduto nelle ultime settimane e, andando indietro nel tempo, negli ultimi mesi, ha comunque anche un sapore provocatorio, che va oltre la semplice goliardata. Con un fax giunto alla nostra redazione poco dopo le 8, Folcio ha simulato un’ordinanza del “sindaco Stefano Tagliabue” (che in realtà è il capogruppo della Lega Nord) del Comune di Guissano (refuso voluto) che dispone che «in località Robbiano e Paina di codesto Comune vengano allestite n. 2 tendopoli per l’accoglienza dei rifugiati tunisini di Lampedusa. Si invita la popolazione a dimostrare la massima ospitalità e il miglior spirito di accoglienza, tipico della nostra Brianza, in favore degli sfortunati ospiti. Per maggiori informazioni sulla localizzazione dei siti destinati alle tendopoli, consultare l’Ufficio tecnico e l’assessore ai Servizi sociali». Volantino – arrivato via fax in redazione – stampato dalla famosissima “Tipografia Pesce”.
Tra Folcio e il Comune i rapporti non sono idilliaci da qualche tempo, l’ultimo “strappo” sulle celebrazioni per l’Unità d’Italia. Ma Folcio aveva già avuto modo di dire come la pensa in fatto di immigrazione quando, lo scorso novembre, aveva rifiutato il premio della fondazione “Costruiamo il futuro”, che fa capo al vicepresidente della Camera Maurizio Lupi. Folcio, anima del volontariato cittadino, scrisse di non poter «accettare un riconoscimento da quella mano che in Parlamento si è levata favorevolmente per votare una legge che nega quei diritti all’emigrazione che la Carta dei diritti dell’uomo e che la Costituzione italiana sanciscono e fanno propri».
Antonella Crippa