Giussano – Il 14 luglio 2012 picchiarono con una violenza inaudita due fratelli gioiellieri, Antonio e Vittorina Villa di Giussano, facendo irruzione in tre nella loro attività armati di pistola. Nei giorni in cui Paternò, in provincia di Catania, festeggia la patrona Santa Barbara, i carabinieri della stazione di Giussano e i colleghi del nucleo operativo di Seregno sono andati fino in Sicilia, per arrestare gli autori di un colpo così efferato. Si tratta dell’appena diciottenne Giorgio Castorina, di Francesco Todaro, 41 anni, residenti nel centro siciliano, e di Salvatore D’Amico, 41 anni con casa ad Alzate Brianza. Secondo quanto sono riusciti a ricostruire i militari, dopo un’accurata attività investigativa, il 13 luglio Castorina e Todaro arrivarono in Lombardia con una Lancia Y, commettendo un grave errore: non pagare il casello. La stessa vettura sarebbe stata ripresa il 14 luglio da alcuni impianti di videosorveglianza a Giussano, quindi avrebbe fatto ritorno in Sicilia in autostrada. Castorina però sarebbe rientrato via Liguria, mentre Todaro al volante della sua Lancia Y. La macchina è stata ritrovata a Paternò, con tanto di scontrini del viaggio nell’abitacolo. Tanto è bastato in aggiunta ai controlli sul basista e rapinatore D’Amico, che ha anche cambiato più volte intestazione del cellulare sino a prendere l’identità di un finlandese, per individuare e arrestare i tre con l’accusa di rapina e lesioni personali aggravate in concorso e detenzione d’arma da fuoco.
Cri.Marz.
Giussano, botte ai fratelli gioiellieriTre rapinatori finiscono in manette
Il blitz dell'Arma a Paternò, in Sicilia, durante i festeggiamenti alla patrona Santa Barbara per arrestare due 'pendolari della rapina'. Un complice abita in provincia di Como. Le botte nella rapina del 14 luglio 2012 alla gioielleria dei fratelli Villa di Giussano.
