Giussano, attacchi al cardinaleLa maggioranza come Pilato

Giussano – Non ha formulato alcun commento sulla vicenda che ha visto coinvolto la scorsa settimana il cardinale Dionigi Tettamanzi. Sugli attacchi all’arcivescovo di Milano da parte del ministro Roberto Calderoli il Partito delle libertà in consiglio comunale non ha espresso parola «per evitare strumentalizzazioni visti i toni accesi che la discussione ha preso» – ha detto a latere dell’assemblea il capogruppo del Pdl Roberto Ceppi. I consiglieri del Pdl non hanno accolto l’invito a prendere una posizione a riguardo avanzata dal consigliere della “Lista Riva” Davide Colombo. «Vorrei riprendere un avvenimento della scorsa settimana. Mi riferisco all’affondo che il ministro Calderoni – questo il contenuto della comunicazione – dalle colonne del quotidiano “La Padania” ha mosso nei confronti del cardinal Tettamanzi: esprimo un netto giudizio di disapprovazione per i toni e i contenuti dell’attacco e al tempo stesso ribadire stima e vicinanza al cardinale per il suo operato che in un periodo e in una congiuntura particolarmente complicati si sta rivelando fattivo ed efficace; ma allargando l’orizzonte e andando oltre, guardando a quello che forse è l’obiettivo di fondo di tale violenza verbale, non si può da un lato difendere un’identità e una tradizione e dall’altro attaccarla, seppur attraverso chi la rappresenta. Al riguardo mi piacerebbe che anche le altre forze che siedono in quest’aula esprimano il loro giudizio al riguardo». L’invito di Colombo non è stato accolto da tutti i gruppi consiliari. «Abbiamo preferito non commentare né prendere una posizione dal momento che la discussione si stava accendendo e forse perdendo di vista il senso vero della stessa – ha aggiunto Ceppi –. Vogliamo riportare il dibattito politico sui contenuti e non strumentalizzare le situazioni, abbassando i toni e non ridurre tutto sempre a posizioni preconcette dello scontro politico». Si sono allineati, invece, alla posizione del consigliere della “Lista Riva” il Partito democratico e l’Udc che sul “caso Tettamanzi” hanno aggiunto: «L’arcivescovo non è né di destra né di sinistra a seconda della convenienza ma è un’istituzione che va rispettata per il suo ruolo e la sua opera». Non ha voluto, invece, tornare sull’argomento la Lega Nord.

Federica Vernò